Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2015
AGOSTO-SETTEMBRE 2015 MC 63 MC ARTICOLI L’ India è il settimo paese più grande al mondo per estensione territoriale e il secondo più po- poloso, con 1,25 miliardi di persone. Nel sub- continente indiano la povertà è una realtà storica consolidata che si è molto intensificata sotto il domi- nio coloniale britannico che ha dominato il paese dalla fine del 19esimo secolo fino al 20esimo. Anche se l’economia indiana si è sviluppata costantemente nel corso degli ultimi decenni, la sua crescita è stata profondamente disuguale tra i diversi gruppi sociali ed economici e tra le aree rurali e quelle urbane. In India quasi un terzo della popolazione continua a vi- vere al di sotto della soglia di povertà, e gran parte dei poveri vive in aree rurali. Secondo l’Undicesimo Piano nazionale di sviluppo dell’India, il numero dei poveri ammonta a più di 300 milioni. La povertà ri- mane una condizione cronica e congenita per quasi il 30 per cento della popolazione rurale dell’India. Essa è radicata tra i membri delle caste e nelle tribù delle zone rurali. Le aree più povere sono localizzate negli stati del Rajasthan, Madhya Pradesh, Uttar Pra- desh, Bihar, Jharkhand, Orissa, Chhattisgarh. Nelle regioni tropicali e semi-aride del paese la carenza di acqua e i periodi siccità ricorrenti impediscono la trasformazione dell’agricoltura verso modelli più produttivi. C’è anche una forte incidenza della povertà nelle zone soggette a inondazioni, come quelle che si estendono da Est dell’Uttar Pradesh alle pianure di Assam, e in particolare nel Nord del Bihar. La povertà colpisce i popoli tribali in aree forestali, in cui la perdita del diritto alle risorse li ha resi ancora più vulnerabili. Nelle comunità costiere di pescatori le condizioni di vita si stanno invece deteriorando a causa di degrado ambientale, esaurimento delle ri- sorse e vulnerabilità ai disastri naturali. Una delle principali cause di povertà tra le popola- zioni rurali dell’India, sia per gli individui che per le comunità nel loro insieme, è la mancanza di accesso alle risorse produttive e finanziarie. Alti livelli di anal- fabetismo, assistenza sanitaria inadeguata, accesso limitato ai servizi sociali sono comuni. Solo recente- mente è diventato un obiettivo del governo lo svi- luppo di microimprese, sviluppo che potrebbe gene- rare reddito e consentire alle popolazioni povere di migliorare le proprie condizioni di vita. Le donne, in generale, sono le persone più svantag- giate nella società indiana e il loro status varia signifi- cativamente in base alla loro estrazione etnica e so- ciale. Le donne sono inoltre particolarmente vulnera- bili alla diffusione del virus dell’Hiv sia nelle aree ur- bane sia in quelle rurali. Per il 2015 il Fondo monetario internazionale (Fmi) prevede un tasso di crescita dell’India pari al 6,5%. Occorre capire se sarà sufficiente per ridurre in ma- niera consistente un numero di poveri che rimane a livelli esorbitanti. Daniele Romeo F ONTE : International Fund for Agricultural Development (http://www.ifad.org/) . I NDIA , UNA CRESCITA DISEGUALE L A POVERTÀ NON DEMORDE • Povertà | Donne | Agricoltura •
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=