Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2015
26 MC AGOSTO-SETTEMBRE 2015 confini, sì perché le persone che la gremiscono sono arrivate non solo dai vari angoli del Kenya (Meru, Nanyuki, Loyangalani, Mombasa…), ma anche da altre nazioni dell’Africa, Europa, Ame- rica e Asia, per celebrare la beati- ficazione di suor Irene Stefani. Alle 7 del mattino, per entrare nell’area assegnata alle suore si passa per parecchi chilometri tra due ali di folla in attesa. Niente, neppure il calore del sole riesce a fermare la gente che vuole essere testimone di un evento mai avve- nuto in questo scampolo di terra. Dalla zona dell’altare posto in alto, il colpo d’occhio lascia senza fiato: 300 mila persone riem- piono la spianata di prati verdi. I vestiti dai colori sgargianti e caldi dell’Africa, le acconciature accu- rate, i canti accompagnati dai tamburi, le danze, i volti sorri- denti, contribuiscono a creare un’atmosfera di gioia e ringrazia- mento. La bandiera del Kenya e quella del Vaticano sventolano ai lati dell’altare e nella zona dove il presidente del Kenya, Uhuru Kenyatta, e i membri del suo go- verno sederanno per partecipare alla cerimonia. Alle 10,00, la danza di una cin- quantina tra bambine e bambini del Children helping children (In- fanzia Missionaria) accompa- gnate dai canti del coro composto di 600 membri appartenenti a 49 Parrocchie della Diocesi di Nyeri, apre il corteo dei Vescovi (28) e dei Sacerdoti (500 ca.). Il primo saluto è quello dell’arci- vescovo di Nyeri, mons. Peter Kairo, che descrive suor Irene Ste- fani come modello di virtù che ogni cristiano dovrebbe imitare per seguire il Maestro. Suor Linda Hill, missionaria della Consolata, legge una breve bio- grafia di suor Irene. Poi l’inviato del papa, l’arcivescovo di Dar-es- Salaam, Tanzania, il cardinal Poly- carp Pengo, legge la Bolla papale della beatificazione in latino e il cardinale di Nairobi, John Njue, la miei figli che senza le cure di suor Irene non avrei potuto cammi- nare!». L’anziana protestante ter- mina la sua testimonianza can- tando un ritornello che l’assem- blea ripete danzando: «Cosa posso fare per ripagare la bontà di suor Irene?». Prima di terminare la veglia di preghiera, padre Gottardo Pa- squaletti , postulatore della causa di beatificazione, riassume i passi fatti per giungere a questa meta, mentre padre Giuseppe Frizzi narra il miracolo di Nipepe, Mo- zambico. Infine, madre Simona Brambilla , superiora generale delle missio- narie della Consolata, conclude indirizzando una lettera a suor Irene, che esprime sentimenti di gioia e di ringraziamento. I canti ci accompagnano mentre, verso le 21, usciamo dalla chiesa di Gekondi e, quasi «portati» dalla folla, scendiamo l’unica strada sterrata che porta ai piedi della collina. La luce della luna, e ancor più la presenza di suor Irene, madre misericordiosa, ri- schiara il nostro cammino. 2. IRENE BEATA L’ampia area verde della Dedan Kimathi University alle porte di Nyeri, il 23 maggio 2015, è diven- tata una chiesa all’aperto e senza KENYA
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