Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2015
VENEZUELA # A sinistra: sacerdoti ortodossi. Pagina seguente : un matrimonio ortodosso a Plovdiv, città dell’an- tica Tracia; la cattedrale orto- dossa di Sveti Sedmochislenitsi a Sofia. 14 MC AGOSTO-SETTEMBRE 2015 produzione di alcun prodotti, un’altra è il contrab- bando di alcuni prodotti verso l’estero e infine c’è la “guerra economica” allo scopo di danneggiare il pro- cesso rivoluzionario. Da una parte, il populismo cerca di compiacere il popolo per guadagnare voti, non pre- tende lavoro e responsabilità nella produzione e regala le cose senza esigere sforzo e sacrificio. Dall’altra, l’op- posizione s’approfitta dell’inefficacia e inefficienza di questo governo per peggiorare la situazione. Anche se gli imprenditori hanno qualche valida ragione; non si può produrre con tanta instabilità economica. Non si può soffocare chi produce e senza produzione non si può distribuire come sarebbe dovere dello stato e del governo». Il Venezuela è uno dei primi produttori mondiali di petrolio. Tuttavia, forse non ha saputo gestire adeguatamente questa ricchezza. La causa risiede nella corruzione? «La questione del petrolio non dipende soltanto dalla “corruzione amministrativa”, ma anche dalla man- canza di efficacia nella gestione delle finanze pubbli- Colloquio con padre Pablo Urquiaga Fernández Anarchia, populismo e bugie Lo avevamo intervistato subito dopo lamorte del presidente Chávez. Due anni dopo, Pablo Urquiaga, parroco in un quartiere di Caracas, è più critico e disilluso. Contro il populismo del governo e lemanovre (sporche) dell’opposizione. Ma non ha perso la speranza. P adre Pablo Urquiaga Fernández è parroco della chiesa La Resurrección del Señor nel quartiere di Caricuao, a Caracas. Lo abbiamo ricontattato a due anni dalla nostra prima intervista (giugno 2013). Padre Urquiaga, a sentire i principali media ita- liani e internazionali, il Venezuela è - senza alcun dubbio - una dittatura. «Dittatura? Certamente no. Anzi, è vero il contrario. Parlamento e governo fanno leggi che nessuno ri- spetta e ognuno fa ciò che gli pare. Nel Venezuela del 2015 c’è anarchia. Mi pare che dittatura e anarchia siano incompatibili, no? Il problema è che l’impunità genera corruzione e delinquenza senza freni». Che dire delle persone in carcere? «Certamente ci sono “politici incarcerati” che però non è lo stesso di “prigionieri politici” (il gioco di pa- role è evidente in spagnolo: “politicos presos” e “pre- sos politicos”, ndr ). Io credo che in nessuna parte del mondo dovrebbero esistere “prigionieri politici”, siano essi del governo o dell’opposizione, a meno che non ab- biano commesso delitti da essere provati davanti alle competenti autorità». La situazione economica del paese viene descritta come al limite del default. E poi: inflazione molto alta, scarsità di beni di prima necessità, dollarizza- zione dell’economia. Come stanno le cose? «A partire dallo scorso anno la situazione economica si è deteriorata in maniera considerevole. L’inflazione alle stelle e la scarsità di alcuni prodotti di prima ne- cessità hanno più di una causa: una è la mancanza di # A destra : scambio di doni tra il presidente Maduro e papa Francesco durante l’incontro del 17 giugno 2013. In alto a destra : l’intervistato, padre Pablo Urquiaga Fernández, in un convegno a Caracas. © Andreas Solaro / AFP «[...] politici prigionieri [...] è diverso da “prigionieri politici”».
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