Missioni Consolata - Luglio 2015

44 MC LUGLIO 2015 Q uando si parla di «diamanti insanguinati» balza subito alla mente la tragica guerra civile che si è combattuta in Sierra Leone dal 1991 al 2002. Un conflitto che ha fatto centinaia di morti e che si è alimentato con il con- trabbando di pietre preziose (e anche di oro). Sono ormai passati 13 anni dalla fine delle ostilità, ma quel traffico non è cessato. Prosegue senza so- sta e a pagarne il costo sono ancora le fasce più povere del paese e, in particolare, i bambini. Oggi come allora, possiamo ancora chiamare quei dia- manti «insanguinati», riferendoci al sangue di chi, tra mille sofferenze li estrae, anche se le armi tac- ciono ormai da tempo. Per comprendere meglio le dinamiche di questo mercato distorto è forse utile fare un passo indie- tro risalendo ai tempi del colonialismo britannico. La scoperta dei giacimenti È negli anni Trenta che i britannici, che allora controllavano la regione, scoprono ricchi giaci- menti di diamanti. Sono pietre di tipo alluvionale, si trovano cioè quasi in superficie e sono libere dalle rocce. Estrarli è quindi semplice e non ri- chiede l’impiego di tecnologie sofisticate come av- viene in Sudafrica, dove le pietre preziose si tro- vano nella kimberlite e devono essere divise dalle rocce. Per sfruttare questi giacimenti ricchissimi, Lon- dra cerca la collaborazione di alcune grandi com- pagnie minerarie e, dopo vari contatti a livello in- ternazionale, decide di dare la concessione a una compagnia angloamericana: la Sierra Leone Se- lection Trust . Nel momento in cui viene concesso il monopolio a questa compagnia, ogni altra so- SIERRA LEONE I DIAMANTI DELLAGUERRA DI E NRICO C ASALE I diamanti della Sierra Leone sono facili da estrarre. Già in epoca coloniale i britannici ne appro- fittavano. Il paese ha poi vissuto una guerra civile molto violenta, alimentata dal traffico della pietra preziosa. Ma il paese è ricco anche di altri minerali e oggi il governo vuole investire sul set- tore. Così molti giovani diventano minatori, ma le condizioni di lavoro sono terribili. Sopra : Sierra Leone, venditore di diamanti nella città di Koidu, nell’Est del paese. A destra : Sierra Leone, cercatori di diamanti artigianali in una miniera a cielo aperto a Koidu. © IRIN / Tommy Trenchard © R N / Tommy Trenchard SIERRA LEONE

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