Missioni Consolata - Luglio 2015
REP. DEM. DEL CONGO REPUBBLICA CENTRAFICANA UGANDA RWANDA BURUNDI DOSSIER MC MINERALI LUGLIO 2015 MC 43 Le miniere sono gironi infernali nei quali lavorano a ciclo continuo uomini, donne e, soprattutto, bambini per pochi spiccioli al giorno. È un modo per contrastare la miseria dilagante. In Centra- frica, il 60% della popolazione vive con poco più di un euro al giorno, la metà è analfabeta, l’Indice di sviluppo umano del paese è inchiodato agli ultimi posti della classifica mondiale. IL TELEFONO ETICO S i chiama Fairphone ed è il primo telefono cel- lulare equo e solidale. L’iniziativa è nata nel 2011 con la creazione della Fondazione olan- dese Fairphone. L’obiettivo era e rimane quello di realizzare telefonini che non utilizzino coltan pro- veniente da miniere controllate da signori della guerra e che siano assemblati da lavoratori ai quali vengono riconosciuti i diritti sindacali. Il primo lotto di 25mila pezzi è stato realizzato nel 2013 e i telefoni (che utilizzano un sistema An- droid) sono stati consegnati nel 2014. Un secondo slot di 35mila smartphone è stato poi prodotto nel 2014 e consegnato alla fine del gennaio 2015. At- tualmente è in progettazione un nuovo modello che verrà realizzato nei prossimi mesi e sarà conse- gnato nel 2016. I telefonini vengono venduti, anche in Italia, attra- verso il web (www.fairphone.com) e attraverso l’o- peratore di telefonia mobile olandese Kpn. La Fon- dazione però sta trattando con Vodafone e la T- Mobile per vendere il telefonino anche attraverso le loro reti commerciali. En.Ca. L’équipe di Fairphone in una miniera di rame nell’Est della Repubblica democratica del Congo. Fairphone giamenti e cibo per i combattenti. Secondo gli esperti dell’Onu, anti-Balaka e Séléka (o i gruppi che rimangono dopo il suo scioglimento) impon- gono tasse sui minerali estratti e addirittura pos- siedono centri di smistamento e di rivendita dei minerali preziosi. Attraverso immagini satellitari, gli esperti hanno notato che la produzione di diamanti è esplosa specialmente nella zona Nord orientale control- lata dagli ex Séléka, dove non è presente nessuna forza internazionale. Nella miniera di Ndassima, vicino Bambari, anch’essa nelle mani dei ribelli, avrebbero anche cercato di organizzare una ca- tena di produzione e una rete di distribuzione, concedendo licenze minerarie per lo sfrutta- mento.
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