Missioni Consolata - Luglio 2015

• Senza Terra | Land grabbing | Agroindustria | Società civile • MC ARTICOLI imprese, di grandi affaristi, e non i bisogni dei piccoli agricoltori. Per questo abbiamo cominciato questa contestazione. Abbiamo iniziato un’azione di advocacy contro il programma». Secondo Vunjanhe, che è anche coordinatore nazionale dell’A- zione accademica per lo sviluppo delle comunità rurali (Adecru), dietro a Prosavana ci sono «enormi interessi economici di grandi corporazioni e istituzioni finanziarie. Il cosiddetto Fondo Nacala, gestito in Lussemburgo, con il coinvolgimento della Fon- dazione Getúlio Vargas, è uno dei principali meccanismi di raccolta di risorse finanziarie, il che evi- denzia la privatizzazione della presunta cooperazione tra i go- verni». I precedenti «scomodi» Prosavana è la copia di un pro- gramma realizzato in Brasile nella zona del Cerrado negli anni ’60. La Unac è entrata in contatto con le organizzazioni contadine di quell’area, racconta il sindacali- sta: «Ci informarono che si trattò di programmi che esclusero total- mente i contadini e le loro orga- nizzazioni. È lo stesso sistema che si vuole usare oggi in Mozambico. Quando il governo brasiliano pre- sentò il programma per la produ- zione di soia e canna da zucchero nel Cerrado, disse che voleva aiu- tare i contadini, trasferendo tec- nologia, ma quando cominciò a implementare il programma, delle nuove tecniche e macchine che usarono per lavorare la terra, nessun abitante ebbe be- neficio. Allo stesso modo Pro- savana non vuole ac- compagnare i con- tadini, non vuole produrre cibo per i mozambicani, ma piuttosto merce da espor- tazione con con- seguente sfolla- mento di abitanti a livello del corridoio di Nacala». Società civile tricontinentale Per reagire la società civile mozambicana scrisse una lettera aperta (maggio 2013) ai I NUMERI DI PROSAVANA 14,5 milioni di ettari (quasi la metà dell’Italia). 5 milioni di contadini coinvolti. 3 i paesi implicati: Mozambico, Brasile e Giappone. 19 distretti in 3 provincie mozambicane. LUGLIO 2015 MC 31 governi dei tre paesi, nella quale chiedeva un dibattito aperto e democratico sul progetto che avrebbe influenzato la vita di tanti cittadini e allo stesso tempo metteva in guardia dai danni che Prosavana avrebbe creato: conta- dini senza terra, corruzione, im- poverimento delle comunità ru- rali, avvelenamento di terra e ac- qua a causa di concimi e pesticidi, ecc. La risposta arrivò solo dal go- verno mozambicano e si trattò di una sintesi del programma. Sviluppati i contatti con la società civile brasiliana e giapponese, gli attivisti dei tre paesi iniziarono a coordinarsi e a fare pressioni sui rispettivi governi. Dopo l’organizzazione nel 2013 della prima Conferenza triango- lare dei popoli a Ma- puto, nel giugno del 2014 fu lanciata la campagna «No Prosavana». Agostinho Bento ricorda: «La conferenza mise insieme le società civili dei tre paesi. Invi- tammo anche i tre attori statali. Partecipò solo il governo del Mo- zambico, rappre- sentato dal mini- stro dell’Agricol- tura. Fu uno spa- zio di condivisione per i tre popoli per mostrare una volta © Agostinho Bento

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