Missioni Consolata - Luglio 2015
LUGLIO 2015 MC 25 che erano ancora bambini quando lui era militare: il quattordicenne Bortolo Liberini (1890 - 1960, se- polto in Mozambico) che sarebbe diventato un esemplare fratello missionario della Consolata e la tredicenne Mercede Stefani (1891 - 1930, sepolta in Kenya) che sarebbe divenuta suora mis- sionaria della Consolata col nome di Suor Irene e che abbiamo visto beatificata il 23 maggio scorso. Angelo Bellani entrò a Torino il 16 agosto 1904 e iniziò con grande impegno la sua preparazione alla vita missionaria studiando lingui- stica, inglese, medicina, infermie- ristica, agricoltura, falegnameria, ma anche spiritualità missionaria e scienze, secondo il metodo pra- tico e concreto dell’Allamano. In Kenya Il 24 gennaio 1905 emise il giura- mento per cinque anni (i primi missionari si legavano all’Istituto • Bellani | Palosco | Missionari | Gruppi missionari • MC ARTICOLI # In basso a sinistra : padre Bellani nella fattoria del Mathari alle prese con una nuova seminatrice. Qui a sinistra : lo stesso a cavallo nella missione di Egoji nel Meru. Notare il piccolo campanile costruito con canne di bambù. Sotto: padre Bellani in un momento di riposo accanto alla sua casa tenda forse al tempo della fondazione di Gaturi. Foto dall’Archivio fotografico storico Imc e dal Gruppo missionario di Palosco (Bergamo). questo fu il motivo per cui venni nella determinazione di non en- trare più fra i Comboniani, ma di cercare altrove la mia sistema- zione. Provvidenzialmente il mio parroco mi offerse alcuni numeri del bollettino delle Missioni Ita- liane edito a Firenze dicendomi: “Prendi e leggi, ti piaceranno giac- ché vuoi proprio andartene”. Nel numero 3-6 luglio-dicembre 1902 trovai descritta la fondazione del- l’Istituto della Consolata. Fu per me una rivelazione. Ebbi uno scambio di lettere con il canonico Giuseppe Allamano». Un padre gesuita che predicava gli esercizi spirituali ai preti di Brescia gli disse: «Vada a Torino, il cano- nico Allamano è un santo prete». L’incontro di Bellani con il fonda- tore fu cordialissimo e si concluse con la sua accettazione, primo sa- cerdote missionario della Conso- lata non piemontese. Era l’inizio dell’internazionalità del nostro Istituto. Prima della sua partenza per To- rino, fece una visita ad Anfo, dove il parroco stimava molto l’Alla- mano. Là, condividendo la sua scelta con i giovani dell’oratorio, ne contagiò in modo speciale due,
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