Missioni Consolata - Giugno 2015

66 MC GIUGNO 2015 Libertà Religiosa Terzo punto, quello economico- diplomatico , per molti centrale. La legge in vigore, per un biennio in fase transitoria, consentirà in- fatti al Brunei di diventare il cen- tro della finanza e del sistema creditizio islamico nella regione, accogliendo anche maggiori in- vestimenti dalle economie isla- miche, con una differenziazione maggiore di attori e tipologie d’impresa. Con una svolta netta una «monarchia islamica ma- lese». Hassanal Bolkiah, al po- tere dal 1967, noto per disporre, almeno in passato, di harem ri- gogliosi nel suo palazzo di 1700 stanze, ha deciso di cambiare drasticamente l’immagine del suo regno e la propria, puntando sull’islamizzazione non più solo di facciata. Secondo punto da considerare è che l’applicazione severa della Sharia fornisce al sultano - il quale è leader sia temporale che spirituale - un nuovo potere di controllo in un sistema che pre- senta crescenti segnali di disagio. Per questo motivo i gruppi e gli individui che già prima lamenta- vano poca libertà e diritti, te- mono un ulteriore peggiora- mento, in contrasto con le loro richieste di maggiore apertura ideologica e culturale. La gran parte dei cittadini è infatti impie- gata nel settore pubblico, ma al livello di preparazione dei gio- vani non corrisponde un’ade- guata disponibilità di posti di la- voro qualificati, cosa che deter- mina una disoccupazione limi- tata ma in crescita. Il fenomeno è causa di una maggiore disaffe- zione al proprio paese nelle fasce d’età inferiori che cercano in at- tività come l’uso intensivo del web, il vandalismo, l’uso di anfe- tamine e la microcriminalità, al- ternative alla noia e alla demoti- vazione. Una situazione che il sultano ha addebitato a negative influenze esterne e a un’ade- sione solo parziale al dettato co- ranico che va rettificata. rispetto alla sua finora quasi completa dipendenza dalle ri- sorse petrolifere, esportate so- prattutto in Giappone e Corea del Sud, il paese ha deciso di sfruttare le prospettive di cre- scita dell’economia islamica glo- bale. Questa, che un rapporto di Thomson Reuters stima in un po- tenziale del valore di 5.000 mi- liardi di dollari, in parte consi- stente dovrebbe convergere sul Sud Est asiatico, sull’Indonesia e la Malesia. Una situazione di cui il sultanato, che punta a diventare una «Sin- gapore musulmana», vuole ap- profittare dandosi più salde ra- dici islamiche, un sistema penale e civile consequenziale e strut- ture finanziarie-economiche ba- sate sul diritto religioso per at- trarre iniziative e investimenti da Medio Oriente e Asia occiden- tale. Una scommessa per il futuro che potrebbe farlo diventare, suo malgrado, un centro di diffu- sione dell’ideologia integralista di matrice araba, e un santuario finanziario per gruppi jihadisti globali nel cuore dell’Asia. Stefano Vecchia MyBukit/Flickr.com kuba /Flickr.com Ron Knox 2001/Flickr.com MyBukit/Flickr.com

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