Missioni Consolata - Giugno 2015

ha competenza nella compila- zione della lista dei beneficiari del cinque per mille, che è invece re- datta dall’Agenzia delle entrate, la quale si limita a verificare che le carte siano in ordine. Altro elemento rilevato dalla Corte già nel 2013 è che «attra- verso le attuali modalità di iscri- zione e riparto, vengono agevo- lati, di fatto, gli organismi di mag- giori dimensioni e più strutturati», che possono investire in promo- zione pubblicitaria e ottenere maggior visibilità. Risultato: «i primi 40 beneficiari si aggiudi- cano, costantemente negli anni, una percentuale di circa il 30% del focus sul volontariato: frammentazione e dispersione Gli organismi di volontariato fra cui il contribuente può scegliere sono più di quarantamila, il doppio rispetto al 2006, anno di introdu- zione del cinque per mille. A voler fare un conto della serva, divi- dendo la popolazione italiana per il numero di enti si ottiene che c’è un’organizzazione ogni 1.500 abi- tanti. È vero che questo costante aumento degli enti senza fini di lucro rispecchia la frammenta- zione dei bisogni della nostra so- cietà, dice la Corte, ma resta il fatto che alcuni di questi «non producono alcun tipo di valore so- ciale», e cita ad esempio le fonda- zioni politiche - oggi più che mai al centro di un dibattito su come si fi- nanzia la politica in vista della fine del finanziamento pubblico ai par- titi - o le associazioni di categorie professionali di avvocati, notai, militari eccetera. A volte capita che un’organizzazione che può contare su contribuenti con un alto reddito ottenga cifre alte pur avendo poche firme. A questo si aggiunge che su qua- rantamila enti, oltre novemila ot- tengono meno di cinquecento euro, e più di mille non hanno ot- tenuto nemmeno una firma, se- gno che nemmeno il presidente sceglie la sua stessa onlus. Questa situazione indica che le risorse del cinque per mille si disperdono in tanti rivoli e che, in alcuni casi, non è nemmeno chiaro come e perché un’organizzazione continui a sopravvivere. Occorrono con- trolli rigorosi che misurino la reale utilità sociale degli enti ma, rile- vano i magistrati contabili, già su questo c’è un primo incaglio: il mi- nistero del Lavoro e delle Politiche sociali, l’amministrazione che me- glio conosce il mondo dell’asso- ciazionismo e le sue attività, non I NUMERI DEL CINQUE PER MILLE C ontribuenti Che esprimono la preferenza : oltre 16 milioni (55% del totale). C ategorie benefiCiarie : volontariato, ricerca scientifica, ricerca me- dica, beni culturali e paesaggistici, Comuni, associazioni sportive dilettantistiche. e nti benefiCiari : circa 50 mila, di cui 40 mila enti del volontariato. C ifre erogate (ultimi dati disponibili: 2012, redditi 2011): 393 mi- lioni di euro, di cui 264 milioni al volontariato. m edia nazionale : intorno ai 25 euro a contribuente (ma cambia molto a seconda del reddito; media MCOnlus 33 ca. ). p rinCipali differenze Con l ’ otto per mille : l’otto per mille va allo stato o a una confessione religiosa, il cinque per mille a una delle sei categorie o a uno dei cinquantamila enti sopra; inoltre, l’otto per mille non destinato viene comunque distribuito fra stato e confessioni, mentre il cinque per mille non destinato rimane allo stato. C ome funziona : quando si fa la dichiarazione dei redditi, nell’ap- posito formulario si riporta il codice fiscale dell’ente che si vuole sostenere e si appone la firma, oppure si appone solo la firma scegliendo così non uno specifico ente ma una categoria. Questo secondo tipo di scelta fa sì che i fondi siano ripartiti per i membri di quella categoria. _____________ destinare il cinque per mille non ha alcun costo per il contribuente; per contro, non destinarlo non significa tenerlo per sé perché comunque verrà trattenuto dallo stato per le spese destinate alla produzione e al funzionamento dei servizi pubblici. Cooperando… 62 MC GIUGNO 2015 totale dei contributi» della cate- goria volontariato; la percen- tuale «sale ad oltre il 90% per la ricerca scientifica e supera co- stantemente il 97% per quella sanitaria». Fra gli enti di volontariato esclusi dal cinque per mille ci sono gli enti di natura pubblica. Ecco che, sottolinea la magistratura, resta fuori dai beneficiari un’organiz- zazione come la Croce Rossa Ita- liana, «pure percepita da molti contribuenti meritevole di sov- venzionamento». Chiara Giovetti

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