Missioni Consolata - Giugno 2015
quindi sui suoi eventuali assistiti, ma la cui distribuzione appesanti- sce la macchina amministrativa: anche per erogare una somma così piccola occorrono calcoli e procedure che impegnano impie- gati e risorse dell’Agenzia e dei ministeri. Al tempo stesso po- trebbe essere opportuno stabilire una soglia verso l’alto. Gli enti che ottengono già tanto con il cinque per mille dai sostenitori potreb- bero, suggerisce la Corte, essere esclusi dalla seconda distribu- zione di fondi, quella cioè che de- riva dal cinque per mille dei con- tribuenti che non scelgono un ente preciso ma solo la categoria. Ultime, dolenti note sono se- condo la Corte quelle relative alle rendicontazioni: lenta, laboriosa e costosa la procedura per verifi- care i rendiconti, cioè i documenti che i beneficiari presentano per dimostrare come hanno usato i fondi ricevuti. GIUGNO 2015 MC 61 2006 2.750 2.800 2.850 2.900 2.950 3.000 3.050 3.100 3.150 3.200 3.250 3.300 3.350 3.400 3.450 3.500 3.550 3.600 3.600 3.650 3.700 3.750 3.800 3.850 3.900 3.950 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2.792.813 3.385.060 3.400.770 3.390.742 3.612.054 3.977.123 3.474.775 2.797.360 3.375.021 3.480.560 3.427.106 3.440.543 3.617.263 3.935.651 3.382.369 Donazioni inviate da MCOnlus per progetti in Africa, Asia e America L. Donazioni ricevute da MCOnlus per progetti 3.227.525 • 5x1000 | Volontariato | Stato | Tasse • MC RUBRICHE reazioni molto positive; l’elimina- zione del tetto, tuttavia, rimane l’auspicio della Corte che, in alter- nativa suggerisce: se non è possi- bile eliminare il limite, almeno non si chiami l’istituto cinque per mille ma lo si «ribattezzi» con la reale percentuale. «Ègrave», si legge nella deliberazione, «che il patto tra lo stato e i contribuenti venga sistematicamente violato, analogamente a quanto accade per la quota dell’8 per mille di competenza statale, che viene, spesso, dirottato su altre finalità rispetto a quelle indicate». I contribuenti Il grosso delle destinazioni del cin- que per mille viene dai 730 , i mo- delli presentati da dipendenti e pensionati: secondo gli ultimi dati disponibili (2010), il 70% di questi contribuenti fanno una scelta in merito al cinque per mille, contro il 26% di chi presenta l’ Unico , per lo più liberi professionisti. Quanto a chi usa il Cud , meno di un contri- buente su cento esprime la propria preferenza. Chi, invece, ha imposta netta pari a zero, solo in un caso su cinque appone la firma mentre fra chi non presenta la dichiarazione dei redditi la quota di optanti scende di nuovo sotto l’un per cento. Secondo la Corte, questo quadro mostra che «risulta disin- centivata la partecipazione all’op- zione di una rilevante quota di cit- tadini, generalmente quelli più a basso reddito» e che c’è, rispetto all’accesso alla scelta del cinque per mille, una differenza di tratta- mento fra questi contribuenti e co- loro che presentano 730 o Unico. Le soglie La deliberazione da un rilievo par- ticolare al problema delle soglie: secondo i magistrati contabili, di- stribuire le somme a quegli enti che hanno ottenuto importi mi- nimi non aiuta nessuno e meglio sarebbe stabilire una quota sotto la quale il cinque per mille non viene sborsato all’ente beneficia- rio ma ridistribuito fra chi ha otte- nuto preferenze oltre la soglia mi- nima. Attualmente quest’ultima è 12 euro, una cifra - a detta della Corte - che non fa alcuna diffe- renza sulle finanze dell’ente e # Nel grafico qui sotto : in arancio i fondi che MCOnlus ha inviato ai missionari per progetti o attività di solidarietà secondo la volontà dei donatori; in blu quanto donato dagli stessi. TABELLA 2: MC ONLUS, RACCOLTA E DISTRIBUZIONE FONDI 2006-2013
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