Missioni Consolata - Giugno 2015
GIUGNO 2015 MC 55 primo sguardo i bambini che se- guo sembrano nella «norma», ma quando misuro peso e altezza e li confronto con l’età mi si gela il sangue. Alcuni bambini sono già migliorati. Lo si nota dal volto, in particolare dagli occhi che sono più vispi. Si è conclusa ieri la «Coupe d’Afri- que» in cui il Congo si è classifi- cato terzo. È stato troppo bello: qui pochi hanno il televisore, in compenso ci sono radio in abbon- danza. Le sere delle partite si po- teva sentire ovunque il commen- tatore che, a tutto volume, ne fa- ceva la cronaca: sembrava di es- sere dentro un mega stereo. Per non parlare di quando c’erano i goal o, ancor più, di quando si vinceva: un boato di festeggia- menti che risuonava dovunque. Oggi ho saputo che è finito in pri- gione Pascal, un lavoratore di Gajen. Ha avuto una discussione parecchio accesa col cognato che non si occupa della sorella e del loro bambino. Così ora uno è al- l’ospedale, mentre Pascal con sua moglie e sua sorella sono finiti in prigione (quando la polizia arriva prende chi trova). La miseria rende molto più difficile risolvere malintesi e discussioni, e la vio- lenza fa presto ad avere la meglio quando si vive alla giornata. La nuova banda bassotti è fatta da elementi piuttosto impegna- tivi, in particolare Bube e Dumbo de cola», un frutto che usano le sentinelle per fare il turno di notte. Contiene qualcosa come la caffeina e, al di là del sapore ama- rissimo, mi tiene sveglio per af- frontare le giornate intense. Da lunedì al centro sarò pro- mosso nutrizionista. Ci sono al- cuni bambini piccoli che vor- remmo seguire in maniera speci- fica. In particolare una bimba di due mesi che pesa solo 2,6 kg, ha perso la mamma e quindi non ha latte materno da bere, e, consi- derata l’elevata diffusione di Aids, è impensabile farla allattare da altre donne. Non avrei le com- petenze, ma devo intervenire lo stesso se vogliamo salvarla, quindi, con le linee guida del- l’Oms sotto mano, mi cimento in questa sfida. Il bello di questa esperienza è il fatto di non avere un ruolo. L’u- nico impegno è quello di essere al servizio degli altri: puoi essere animatore, panettiere, agricol- tore, insegnante, padre, nutrizio- nista, ecc. Non importa se non si hanno le conoscenze, ci si mette in gioco lo stesso. 9 Febbraio 2015 Domani dovrebbe tornare Ivo, poi saremo io e P. Flavio a partire. Al centro la prima settimana da «nutrizionista» è stata piuttosto impe- gnativa. Al (come li ho soprannominati). 15 Febbraio 2015 Theo è un ragazzino di circa 14 anni che viene spesso al pomerig- gio per fare qualche lavoretto e soprattutto per avere un po’ di compagnia. Quando aveva 9 anni sua mamma si è ammalata grave- mente e il padre se n’è andato abbandonandoli. Così lui è rima- sto ad assistere la mamma all’o- spedale. Quando è morta, è stato lui a chiuderle gli occhi. La forza che ha mostrato e la sua grandis- sima educazione, è un esempio e motivo di riflessione per me. Al centro è arrivato un bimbo di tre anni che non ha mai cammi- nato. Ha una qualche infiamma- zione alle gambe che lo fa urlare dal dolore quando prova a met- tersi in piedi. I genitori hanno rac- contato di aver provato di tutto per aiutarlo. Un giorno l’hanno seppellito fino al bacino dal mat- tino a mezzogiorno. Ho consul- tato la pediatria dell’ospedale Bu- falini di Cesena, e sembra che sia sufficiente una cura con antin- fiammatori per tre settimane per farlo rimettere. Il prossimo aneddoto per me è molto doloroso, riguarda il babbo vedovo della bimba Marie di cui vi ho parlato qualche settimana fa. Avevamo dimesso la figlia per- ché era in condizioni buone. Un giorno si presenta domandando • Missione | Razzismo | Essenzialità | Pigmei • MC ARTICOLI
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