Missioni Consolata - Giugno 2015

GIUGNO 2015 MC 53 lico, monsignor Wenceslao Padilla, e i suoi collaboratori hanno intrat- tenuto relazioni fraterne con la ge- rarchia buddista, dando un taglio concreto alla convinzione che il dialogo interreligioso è un per- corso fondamentale su cui siamo tutti chiamati a camminare in- sieme. Un’occasione annuale in cui si riuniscono Cristiani e Buddi- sti, è sempre stata la «Giornata in- ternazionale della pace», pro- mossa dalle Nazioni Unite. In que- sta occasione, una parte della ceri- monia altamente simbolica si svolge alla «campana della pace» nel centro della capitale Ulaanbaa- tar. Qui i rappresentanti di diffe- renti fedi offrono le loro parole ispirate sul raggiungimento di una pace duratura, e iniziative di stu- dio comuni sono state tenute con l’obiettivo di incoraggiare la com- prensione reciproca, basata su co- noscenza autentica delle tradizioni rispettive. La Chiesa cattolica ha spesso invitato come ospiti d’o- nore monaci buddisti e pure capi di importanti monasteri, per con- dividere i loro punti di vista e favo- rire i legami esistenti di amicizia e dialogo. Piantare la propria tenda Come ospiti e pellegrini delle splendide steppe dell’Asia cen- trale, abbiamo umilmente pian- tato la nostra tenda tra la gente, cercando di imparare da essa la saggezza di vita che ogni gruppo umano sviluppa secondo le pro- prie tradizioni. La ger mongola (tenda tradizionale), nella quale la nostra chiesa si raccoglie ogni giorno a pregare nella provincia di Uvurkhangai, è aperta a chiun- que venga, che sia egli o ella mosso da curiosità, bisogno o da un desiderio profondo di cono- scere Colui che ci ha mandati là. Stimiamo molto i valori morali e spirituali tipici del Buddismo, che hanno modellato indelebilmente l’intera Asia, come pure i cuori dei mongoli: senso della sacralità, profondità, serietà, moderazione, ascetismo, abnegazione. Cre- diamo che a questo livello di esperienza religiosa ci sia un po- tenziale immenso di mutuo arric- chimento, se solo cogliamo la sfida di sederci insieme a condivi- dere i nostri tesori. Allo scopo di dare un taglio con- creto a questo impegno per il dia- logo interreligioso e alla ricerca culturale, stiamo pianificando di aprire presto un centro specifico destinato a queste attività. Il sito scelto è esso stesso altamente simbolico: Kharkhorin (anche co- nosciuto come Karakoroum), l’an- tica capitale dell’impero mon- golo, dove nel XIII secolo Buddi- sti, Cristiani, Musulmani e Shama- nisti vivevano insieme e avevano i loro rispettivi luoghi di culto. All’inizio del terzo millennio, in li- nea con l’antica tradizione di ar- monia tra le diverse esperienze religiose che distinsero la storia mongola, speriamo di contribuire alla crescita del rispetto e apprez- zamento per ogni altra entità, la- vorando per il bene comune della società mongola. Giorgio Marengo # Qui sopra : padre Marengo durante la sua presentazione all’incontro inter- religioso a Bodhgaya, Nord dell’India. # Sotto : La «Blue sky tower» e il tempio buddista Choijin a Ulaanbaatar. # A fianco : Budda di pietra a Bodhgaya. MC ARTICOLI

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