Missioni Consolata - Giugno 2015

GIUGNO 2015 MC 23 Un cammino per fermarsi A differenza di altri cammini, quello dedicato a sant’Agostino si dirama in una delle zone d’Italia più densamente popolate, la Lom- bardia. Il fatto che il percorso si snodi nel cuore della più frenetica e traffi- cata regione del Nord Italia, tra sette province (Milano, Pavia, Lecco, Como, Bergamo, Varese, Monza e Brianza), non deve spa- ventare. Infatti, percorrendo il Cammino si scoprono tante zone verdeggianti, dove la natura ha vinto sui tentacoli del processo di cementificazione e dove ci si può rilassare, meditando, pregando, contemplando il panorama. Que- sto è in effetti uno dei grandi pregi dell’itinerario, quello cioè di far conoscere, in modo lento e calmo, angoli meravigliosi di una delle regioni italiane ritenute più caotiche e urbanizzate. Il Cammino di sant’Agostino per- mette di osservare da un’altra prospettiva alcuni luoghi notevoli dal punto di vista artistico e reli- gioso. L’itinerario collega cinquanta san- tuari mariani, che testimoniano la profonda devozione dei lombardi verso la madre di Gesù. All’origine di molti di essi si parla di veri e propri miracoli, come quello avve- nuto presso Imbersago (Lc) dove le invocazioni rivolte da una ma- dre a Maria permisero di liberare il figlioletto dalle fauci di un lupo. Sono essi santuari, cappelle, o grotte naturali in cui scorre acqua benedetta e taumaturgica. Molti devoti che hanno compiuto il Cammino - definito pellegrinag- gio mariano - descrivono il cir- cuito come «Rosario a cielo aperto». Proprio come altri itine- rari religiosi, invita a pregare, a osservare con attenzione le per- sone, il paesaggio, e a percepire la realtà da una prospettiva non ma- terialistica. Pur essendo un cammino in primis religioso, chiunque, laico o non credente, lo percorra, regala a se stesso un periodo di introspe- zione, di riflessione, per meditare sul senso della propria esistenza, prendendo una sana pausa dai doveri sociali e familiari. In un si- stema complesso, veloce e con- vulso come quello in cui viviamo, fermarsi e prendere del tempo per sé è fondamentale per capire dove ci troviamo e dove vogliamo andare. La forza di un cammino come quello di sant’Agostino, de- riva anche da questo aspetto: dalla possibilità di concedersi del tempo per stare con se stessi o coi propri cari, senza fretta, perce- pendo con maggiore intensità e lucidità aspetti intangibili dell’esi- stenza. Il pellegrinaggio della rosa Ispirato a sant’Agostino, questo itinerario è stato concepito per dare la possibilità a persone di pre parecchi chilometri, sino a raggiungere destinazioni definite esotiche. In realtà, viaggiare signi- fica scoprire anche quella parte di mondo vicina a noi, in cui rien- trano siti alle porte di casa, che spesso non sono considerati mete degne di conoscenza. Per fortuna, negli ultimi anni, tante persone stanno riscoprendo le bellezze paesaggistiche e artistiche dell’I- talia. All’interno di questo pro- cesso di valorizzazione del nostro straordinario patrimonio si inseri- sce un interessante fenomeno, ovvero la ritrovata passione per i cammini di fede: dal Cammino di sant’Antonio a quello di san Bene- detto. Tra questi, uno particolarmente interessante, è quello di sant’Ago- stino. Il grande filosofo e padre della Chiesa, considerato il più ce- lebre tra i convertiti della storia cristiana. • Santi | Spiritualità | Turismo religioso • MC ARTICOLI # A sinistra : la lunga scalinata (130 gradini) del santuario della Roc- chetta ad Airuno (Lc). # A destra : San Pietro al Monte, Civate (Lc). Interno ed esterno ( qui sotto) .

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