Missioni Consolata - Maggio 2015

MAGGIO 2015 amico 81 AMICO.RIVISTAMISSIONICONSOLATA.IT che hanno poco a cui aggrap- parsi. Ricordo anche la gioia genuina di coloro che, anche in mezzo a grandi impegni profes- sionali, hanno saputo conser- vare un cuore credente, gene- roso e semplice. In varie ma- niere, queste gioie attingono alla fonte dell’amore sempre più grande di Dio che si è mani- festato in Gesù Cristo. CONFRONTO TRA NOI Confrontiamoci: - Quali esperienze di gioia evangelica conosciamo? - Ci siamo mai sentiti anche noi cristiani con uno stile di Quare- sima senza Pasqua? - Abbiamo mai incontrato la vera gioia nei poveri? - Qualcosa ci impedisce di gua- stare la gioia di essere cristiani? chiamo di chiedere la sua mise- ricordia. Colui che ci ha invitato a perdonare «settanta volte sette» (Mt 18,22) ci dà l’esem- pio: Egli perdona settanta volte sette. Torna a caricarci sulle sue spalle una volta dopo l’altra. Nessuno potrà toglierci la di- gnità che ci conferisce questo amore infinito e incrollabile. Egli ci permette di alzare la te- sta e ricominciare, con una te- nerezza che mai ci delude e che sempre può restituirci la gioia. Non fuggiamo dalla risurre- zione di Gesù, non diamoci mai per vinti, accada quel che ac- cada. 4. Ci sono cristiani che sem- brano avere uno stile di Quaresima senza Pasqua. Però riconosco che la gioia non si vive allo stesso modo in tutte le tappe e circostanze della vita, a volte molto dure. Si adatta e si trasforma, e sempre rimane al- meno come uno spiraglio di luce che nasce dalla certezza personale di essere infinita- mente amato, al di là di tutto. Capisco le persone che incli- nano alla tristezza per le gravi difficoltà che devono patire, però poco alla volta bisogna permettere che la gioia della fede cominci a destarsi, come una segreta ma ferma fiducia, anche in mezzo alle peggiori angustie. Posso dire che le gioie più belle e spontanee che ho visto nel corso della mia vita sono quelle di persone molto povere L’ACROSTICO Proviamo a inventarci in gruppi uno slogan utilizzando le let- tere della parola gioia. TESTIMONI DI GIOIA Le persone che hanno saputo vivere gioiosamente sono molte. Ecco alcuni esempi: sce- gliamone uno per approfondire la sua storia. San Filippo Neri (1515-1595). Il santo della gioia; con canti, giochi e divertimenti, riunì i ra- gazzi di strada. Nacque così l’Oratorio. Chiara Badano, detta Chiara Luce (1971-1990). Una giovane appartenente al Movimento dei Focolari, morta a diciotto anni per un tumore osseo. Non- ostante la malattia, continuò a seguire le attività dei focolarini: donando tutti i suoi risparmi a un amico in partenza per una missione nel Benin e facendo lavoretti da vendere per bene- ficenza. Piergiorgio Frassati (1901- 1925). Studente, terziario do- menicano, membro della Fuci e di Azione Cattolica: proclamato beato nel 1990. Fece attiva- mente parte della Conferenza di San Vincenzo, aiutando tan- tissime persone che spesso non avevano di che vivere. Morì giovanissimo per poliomielite

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