Missioni Consolata - Maggio 2015

corso di millenni. Ma i popoli indigeni sono anche i migliori custodi del mondo naturale. In Amazzonia, per esempio, studi scientifici dimostrano che i ter- ritori indigeni, che coprono un quinto dell’Amazzo- nia brasiliana, costituiscono una barriera estrema- mente efficace alla deforestazione e agli incendi. Le immagini satellitari sono impressionanti: in molti casi la deforestazione si ferma esattamente là dove iniziano le aree indigene. Effetti simili si registrano nell’Amazzonia boliviana, dove la deforestazione è sei volte minore nelle foreste comunitarie, e in Gua- temala (venti volte minore). I popoli indigeni cono- scono la loro terra intimamente. «Non stiamo rispolverando il mito del buon selvag- gio. Non stiamo dicendo che i popoli indigeni siano tutti eccellenti custodi delle loro terre - puntualizza Stephen Corry, direttore generale di Survival -. Quello che sosteniamo, dopo un’attenta valutazione delle prove, è che in generale loro sappiano conser- vare i loro ambienti meglio di quanto abbiamo mai fatto noi». È un dato di fatto. Nel corso di genera- zioni hanno accumulato una conoscenza inegua- gliabile della flora e della fauna autoctone, nonché delle relazioni che le uniscono, e questo sapere li ha resi i più efficienti ed efficaci manager delle loro terre. Questa tesi è sostenuta oggi anche da alcune organizzazioni responsabili dello sfratto dei popoli indigeni. La Banca Mondiale è stata una delle isti- tuzioni più distruttive degli ultimi decenni, eppure uno dei suoi studi dimostra che nei luoghi in cui vi- vono i popoli indigeni, la deforestazione è minore. Il Wwf afferma che l’80% delle «ecoregioni» più ric- che del pianeta sono la casa dei popoli indigeni e che questo «testimonia l’efficacia dei sistemi di ge- stione delle risorse adottati dagli indigeni». È dunque tempo di mettere fine alle gravi violazioni dei diritti umani compiute nel nome dell’ambiente, e fare in modo che i diritti dei popoli indigeni, in- cluso quello di consultazione, siano pienamente ri- spettati così come sancito anche dall’Onu e da molti codici di condotta adottati, in linea teorica, dalle stesse associazioni conservazioniste, ma spesso del tutto ignorati o raggirati nella pratica. Se si vuole realmente proteggere l’ambiente, si de- vono esplorare soluzioni innovative fondate sul ri- spetto dei diritti indigeni, in particolar modo quello alla proprietà collettiva della terra e quello a pro- teggere e alimentare le terre natali. E chiede ri- spetto per le loro conoscenze e i loro sistemi di ge- stione delle risorse naturali. I popoli indigeni meri- tano di essere riconosciuti e aiutati a confermarsi come i migliori guardiani delle loro terre e, di con- seguenza, della natura da cui tutti dipendiamo. • MAGGIO 2015 MC 49 * F RANCESCA C ASELLA è la direttrice della sezione italiana di Survi- val International . Collabora con varie testate giornalistiche. I L SITO DEL MOVIMENTO : www.survival.it . C OPERTINE DEL DOSSIER : indigeni presenti al Forum sulla biodiver- sità di Manaus 2015. DOSSIER MC BIODIVERSITÀ

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