Missioni Consolata - Maggio 2015

conservazione non riesce a contrastare le cause po- litiche del mercato della selvaggina e la corruzione che spesso lo sorreggono. Il bracconaggio finaliz- zato al commercio della carne è organizzato da un network che include personaggi influenti, che spesso usano il loro potere per mantenere i loro cir- cuiti di traffico liberi dai controlli. Benché esistano organizzazioni che lottano contro il bracconaggio dei «colletti bianchi», l’obiettivo principale delle eco-guardie rimangono le popolazioni locali. Es- sendo i meno potenti, i Baka sono quelli colpiti più duramente. Drammatica anche la situazione dei Boscimani del Botswana. Storicamente, i Boscimani dell’Africa meridionale erano cacciatori-raccoglitori. Oggi, la maggior parte delle comunità sono state costrette ad abbandonare questo stile di vita, ma la «Central Kalahari Game Reserve» del Botswana è ancora la casa degli ultimi Boscimani a vivere in gran parte di caccia. Nel 2006, dopo una lunga battaglia legale contro il governo, l’Alta Corte ha confermato il loro diritto di vivere e cacciare nella riserva. Nonostante la sentenza dell’Alta Corte, tuttavia, da allora i funzionari non hanno rilasciato ai membri della tribù nemmeno una singola licenza. Di conse- guenza, la caccia di sussistenza praticata dai Bosci- mani è stata equiparata al bracconaggio commer- ciale. A decine sono stati arrestati semplicemente per aver cercato di sfamare le loro famiglie. Survival riceve segnalazioni di Boscimani torturati sin dagli anni ‘90 e recentemente ha pubblicato un rapporto ch violenti reg Boscimane un bambino di pistola do di far entra panna senz Boscimani inflitte loro perché ave Pare che un metse Mots quando la p per soffocar 2014 si è ver attacco. «M ha racconta Survival - m presidente succedendo senza esser quello che m ordine del g levano usar suadere gli Central Kal serve e man spetto al go Il diritto de mani del Kalahari a cacciare per nutrirsi è un di- ritto umano fondamentale e il comportamento del governo è stato duramente criticato da varie isti- tuzioni internazionali tra cui l’Onu e la Commis- sione africana per i diritti umani e dei popoli. Ciò nonostante, recentemente il presidente Khama ha anche vietato, illegalmente, la caccia in tutto il paese a eccezione, però, che per i ricchi cacciatori di trofei. Continua a giustificare la persecuzione di questo popolo unico nel nome della «conserva- zione», ma allo stesso tempo permette l’estrazione di diamanti e il fracking (modalità di estrazione di idrocarburi dalle rocce, ndr ) nella riserva, creata nel 1961 come «santuario» proprio per permettere ai Boscimani di mantenere il loro stile di vita. Non avendo alcuna possibilità di procurarsi cibo nella terra ancestrale, molti sono costretti a vivere nei campi di «reinsendiamento» governativi, da loro definiti come «luoghi di morte». Una situazione inaccettabile e paradossale se si pensa che, per stessa ammissione dei funzionari governativi, i Boscimani non cacciano con armi, e non esistono prove che il loro modo di cacciare non sia sostenibile. Anzi, come la maggior parte dei popoli indigeni del mondo, i Boscimani sono più motivati di chiunque altro a proteggere l’am- biente che abitano da tempo immemorabile. E devono farlo: per vivere e prosperare dipendono da esso. Dove sta la biodiversità odiversità terre- i territori dei po- , e la stragrande za dei 200 luoghi biodiversità ra indigena, non so. Avendo svi- o stili di vita so- ili, adattati alle che abitano e no, i popoli tribali no contribuito di- amente all’altis- a diversità di cie che li cir- da, a volte nel A sinistra : indio al Forum di Ma- naus. Pagina seguente : la co- pertina del rapporto di Survival sulle aree protette; donna indi- gena dell’Alto Solimões, nello stato di Amazonas. 48 MC MAGGIO 2015

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=