Missioni Consolata - Aprile 2015

INDIA Godavari a Nashik, del fiume Kshi- pra a Ujjain, del Gange a Haridwar, e alla confluenza tra Gange, Ya- muna, e il Saraswati a Allahabad. Tra la moltitudine dei fedeli Il Kumbha-melā è la festa più mi- stica di tutto il subcontinente in- diano, a cui accorrono milioni di fedeli (si parla di 10 milioni). Le im- mersioni sacre vengono effettuate secondo un calendario specifico, le cui date sono scelte in base a precisi calcoli astrologici, stabiliti considerando sia la posizione del Sole, sia quella del pianeta Giove, che caricano l’acqua di energie po- sitive. Grazie a queste «irradia- zioni benefiche», l’immersione nel fiume permette al fedele di ritro- vare salute, prosperità e il suo karma viene purificato da ogni contaminazione. Chi compie le abluzioni rituali durante il Kumbha-melā può raggiungere inoltre la liberazione ( mokṣa o an- che mukti ), interrompendo il ciclo delle morti e rinascite. Questa impressionante riunione di fedeli, è l’occasione migliore per capire l’essenza spirituale dell’In- dia. Si vede una folla immensa di uo- mini e donne che inneggiano a Śiva e ad altre divinità indiane, pronte poi a immergersi a turno nella corrente tumultuosa. Ad Haridwar, si possono scorgere nitidamente le catene collegate lungo i ghāṭ o penzolanti dai ponti, a cui si appigliano i pellegrini per non venire travolti dalle acque del Gange, spesso impetuose. Du- rante i Kumbha-melā s’incontrano poi personaggi solitamente irrag- giungibili e questo è uno degli ele- menti centrali che rendono questa festa un evento unico, eccezio- nale. Soltanto in questi giorni si possono vedere i misteriosi e tal- volta inquietanti Naga, in genere nascosti negli anfratti impervi dei monti himalayani. Un rifugio che abbandonano soltanto in partico- lari circostanze. Sono uomini vo- tati all’eremitaggio, che si mo- strano di rado, completamente nudi, per testimoniare il loro di- stacco totale dal mondo e dagli at- taccamenti terreni, coperti solo da una coltre di cenere, simbolo dello stadio ultimo dell’esistenza. Oltre a loro sono numerosi i sādhu , gli asceti, e i samnyāsin , monaci er- ranti che hanno abbandonato ogni bene materiale per vivere solo di pura spiritualità. 56 MC APRILE 2015 # A lato : mappa del percorso del fiume Gange. Sotto a sinistra : verso le sorgenti del Gange, a circa 4.000 metri d’altezza, a Gaumukh, nello stato indiano di Uttarakhand al confine con Tibet e Nepal. Sotto: un fedele si tiene alle catene del ponte per non essere trascinato dalle ac- que del fiume. In basso: un «sadhu» al passo con i tempi, a Delhi.

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