Missioni Consolata - Aprile 2015
L’ imPAtto deLLA CoRRuzione L e PoSSibiLi SoLuzioni o RgAniSmi StAtALi e l’autoriciclaggio (quest’ultimo dopo una lunga attesa segnata da veti contrapposti, alla fine vietato e punito, ma con la ambigua esclusione del reimpiego del denaro sporco per… godimento personale). V a da sé infine che la battaglia va combattuta con determinazione, senza che gli ammonimenti del Pontefice restino isolati o peggio senza seguito concreto. Come invece sembra purtroppo essere accaduto per la nota pastorale della Commissione eccle- siale della Cei «Giustizia e pace» del 4 ottobre 1991 inti- tolata Educare alla legalità , che denunziava come in- quietante «la nuova criminalità così detta dei “colletti bianchi”, che volge ad illecito profitto la funzione di au- torità di cui è investita, impone tangenti a chi chiede an- che ciò che gli è dovuto, realizza collusioni con gruppi di potere occulti e asserve la pubblica amministrazione a interessi di parte». Parole energiche e di straordinario valore, ma presto dimenticate: forse perché non vi è stata quella «mobilitazione delle coscienze» che i ve- scovi di allora segnalavano come assolutamente neces- saria, e che ancora oggi è conditio sine qua non per spe- rare di frenare e ridurre i fenomeni illegali. Perché «non vi è solo paura, ma spesso anche omertà; non si dà solo disimpegno ma anche collusione; non sempre si subisce una concussione, ma spesso si trova comoda la corru- zione per ottenere ciò che altrimenti non si potrebbe avere. Non sempre si è vittima del sopruso del potente o del gruppo criminale, ma spesso si cercano più il fa- vore che il diritto, il “comparaggio” politico o crimi- nale che il rispetto della legge e della propria di- gnità». Peccato che queste parole del 1991 sem- brano essere state come cenere al vento, tanto da poter essere ripetute pari pari ancora oggi. La spe- ranza è che gli interventi di papa Francesco riescano finalmente a trasformare le buone intenzioni in vere attitudini cristiane. Gian Carlo Caselli 32 MC APRILE 2015 # A destra: la copertina del libro di papa Francesco dedicato alla corruzione (Emi, Bologna 2013). In alto : Raffaele Cantone, il magistrato che dal 2014 presiede l’Autorità nazionale anti- corruzione (Anac). © Corrieredelmezzogiorno LA CORRUZIONE: cosa comporta e come si combatte • gli effetti: avvelena l’economia (mercato, denaro pubblico, investi- menti), inquina la democrazia ed erode i legami sociali ( «Riparte il fu- turo», campagna anticorruzione di Libera-Gruppo Abele ); • i costi stimati: 60 miliardi di euro all’anno di soli costi diretti (4% del Pil italiano), ma l’esattezza del dato è contestata. • certezza della pena e interruzione della prescrizione; • precisa definizione delle fattispecie; • adeguamento delle pene (carcerarie e interdittive); • abolizione del grado d’appello; • confisca dei beni dei corrotti e loro reimpiego a fini sociali; • potenziamento degli istituti ispettivi; • controllo interno con premi per i collaboratori; • introduzione di test d’integrità per politici, amministratori e funzionari; • introduzione delle vedette civiche ( whistleblower ). • l’«Autorità nazionale anticorruzione» (Anac), attualmente presieduta dal magistrato Raffaele Cantone: www.anticorruzione.it . PS - Mentre chiudiamo la rivista (3 marzo), governo e parla- mento discutono (e litigano) sulle pene per la corruzione e per il falso in bilancio. Nel frattempo, è stata approvata la norma che rafforza (era già prevista dalla legge Vassalli del 1988) la responsabilità civile (indiretta) dei magistrati. (Pa.Mo.)
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