Missioni Consolata - Aprile 2015
APRILE 2015 MC 15 MC ARTICOLI # A sinistra : le nuove tecnologie sono arrivate anche nei luoghi più lontani. # Sopra : scuola presbiterale di Bocozelle, intitolata a padre Max Dominique. # A destra : un contadino nel duro lavoro dei campi di riso. # Sotto : la cattedrale di Jacmel, imprati- cabile dal terremoto. Ma qualcuno potrebbe dire che la chiesa non deve immischiarsi nelle questioni politiche. Cosa ri- sponderebbe? «Bisogna evitare la confusione in quelli che chiamiamo “affari poli- tici”. C’è l’impegno in attività poli- tiche, che riguarda persone attive nei partiti e poi nella gestione di beni e del potere. Noi non inter- veniamo a quel livello. Noi siamo impegnati ad aiutare gli attori a incontrarsi e a dialogare, per tro- vare il cammino che possa portare a gestire meglio il paese e a offrire alla popolazione la possibilità di una società più giusta, la pace e la serenità per occuparsi delle loro attività. Noi non siamo dunque impegnati in modo attivo nella politica. E quindi ci ritireremo e continueremo il nostro lavoro di evangelizzazione, con atti di carità e con tutte le nostre istituzioni, le parrocchie, le commissioni epi- scopali e parrocchiali, per accom- pagnare fedeli e popolazione». E papa Francesco vi ha incorag- giati in questo ruolo di media- zione? «Non abbiamo bisogno di una pa- rola diretta del papa su questa realtà per incoraggiarci. Di fatto il papa ci incoraggia tramite la Com- missione pontificia Giustizia e Pace, di cui io faccio parte. Questo significa che il papa accoglie favo- revolmente l’accompagnamento che diamo qui, perché è suo desi- derio che la chiesa susciti la giusti- zia sociale, ovvero favorisca un ambiente in cui le persone pos- sano sentirsi fratelli, nella realtà, senza vivere gli uni contro gli altri, come se fossimo in guerra. Siamo chiamati sviluppare una una cul- tura di giustizia e una cultura del- l’amore e della carità. E qui la chiesa ha il suo ruolo da giocare». La mediazione sta continuando o siamo in una fase di puro accom- pagnamento? «In maniera esplicita, come ab- biamo fatto prima (durante il 2014, ndr ), la mediazione non continua, ma con l’équipe che è stata messa in piedi continuiamo a riflettere per vedere quando e come intervenire in modo tale da migliorare la situazione. Facciamo degli incontri per riflettere sulla realtà e portare il nostro apporto nella risoluzione della crisi». Guardando la situazione di oggi, con un governo non legittimato, un Parlamento non funzionante e un nuovo Consiglio elettorale (vedi box), secondo lei cosa suc- cederà? Che speranze ci sono? «Siamo a un bivio per cui il go- verno non può non organizzare le elezioni, perché altrimenti cono- © Marco Bello
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