Missioni Consolata - Marzo 2015

74 amico MARZO 2015 Tu Signore, mio sarto, sarto della comunità, rendimi capace di essere nel mondo servendo con umiltà, perché se il filo si vede, il vestito è riuscito male. Rendimi amore in questa tua Chiesa, perché è l’amore che tiene insieme i pezzi. Guida: È l’umiltà che ci fa ringra- ziare il Signore per le necessità più che per i doni, che ci fa ap- prezzare cose che, altrimenti, considereremmo solo fatiche. Lettore 1: Troppo facile, Si- gnore, ringraziarti perché mi offri l’acqua. Io vorrei ringraziarti per la sete. Non ti rendo grazie per il pane, ma per la fame. Non ti lodo per la luce, ma per il bisogno di essa. Lettore 2: Non ti dico grazie per l’amore, ma perché non posso fare a meno dell’amore «vero». Non ti benedico per la strada, ma per i passi che mi dai la voglia di fare. Non ti sono riconoscente per le risposte e le spiegazioni, ma per le domande. Ti ringrazio, non per l’incontro, ma per la ve- glia nel cuore della notte. Lettore 1: Non per il riposo, ma per l’inquietudine. Non per l’appagamento, ma per l’insoddisfazione. Non per il conforto, ma per la scomodità. Non per le sicurezze e le evi- denze, ma per il mistero. Lettore 2: Non per la scoperta, ma per l’avventura esaltante. Non per le certezze, ma per la ri- cerca rischiosa. Non per i risultati, ma per la pa- zienza ostinata. Non per la terra promessa, ma per l’esodo. Lettore 1: Non per il dono, ma per l’attesa. Non per la parola, ma per il si- lenzio che la prepara e la esige. Non per il traguardo raggiunto, i risultati conseguiti, ma per le in- finite partenze. Lettore 3: Dal Vangelo se- condo Luca (14,1.7-11) Breve momento di silenzio. Guida: Dio osserva il nostro modo di occupare i posti nella vita. Vogliamo il primo posto nel lavoro, nella retribuzione, nei privilegi. Ci rode l’invidia verso chi è più avanti di noi e siamo sempre in ansia! Gesù ci fa risco- prire la bellezza dell’umiltà come atteggiamento profondo che ci Per la preghiera Ci si dispone in semicerchio davanti all’altare. Al centro, una forma di pane. Guida: Il cammino della quare- sima è segnato dall’ordinarietà. La vita di tutti i giorni si snoda con le sue piccole o grandi gioie e fatiche, con la routine di sem- pre. Certo, detto così suona quasi come una condanna, so- prattutto laddove i frammenti della vita quotidiana stentano a trovare un senso unitario. Ma una frase del beato Giuseppe Allamano può aiutarci a riflet- tere: «Certa gente cerca sempre cose grandi, straordinarie. Que- sto non è cercare Dio, perché egli è tanto nelle cose grandi come in quelle piccole». Valorizzare l’ordinario, dare im- portanza a ogni momento della giornata, vedere nell’altro la pre- senza di Dio, apprezzare quello che si ha, non dare per scontato niente... Tutto ciò rende straor- dinaria la nostra vita. Canto: Camminerò Tutti: Il filo del vestito Nella mia comunità, Signore, aiutami ad amare, ad essere come il filo di un vestito. Esso tiene insieme i vari pezzi, e nessuno lo vede se non il sarto che ce l’ha messo. © Af MC/E Balboni 2012 Straordinari nell’ordinario Una traccia di preghiera per la quaresima. di Valerio Trisciuzzi

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