Missioni Consolata - Marzo 2015
70 MC MARZO 2015 Padre Kolbe, il tuo conterraneo papa san Giovanni Paolo II ti ha chiamato: «Patrono del nostro difficile secolo». Si riferiva ovviamente a tutto il Novecento, secolo di progresso ma caratterizzato da tragedie immani come le due Guerre Mondiali. Puoi parlarci un po’ di te e della tua infanzia? Sono nato a Zdunska-Wola, nel cuore della Polonia, l’8 gennaio 1894, i miei genitori erano ferventi cristiani. Mio papà Giulio, operaio tessile, era un patriota che non sop- portava la divisione della Polonia di allora in tre parti do- minate rispettivamente da Russia, Germania e Austria. La nostra era una famiglia che aveva scarse risorse finanzia- rie e, a causa di questo, solo mio fratello maggiore poté frequentare la scuola. In quanti fratelli eravate? Eravamo cinque fratelli, ma solo tre riuscirono ad arri- vare all’età dell’adolescenza. Non potendo frequentare regolarmente le scuole, imparai a leggere e scrivere con l’aiuto di un sacerdote e del farmacista del paese. I Frati Minori Conventuali che conoscevano la difficile situa- zione della mia famiglia proposero ai miei genitori di ac- cogliere me e i miei fratelli nel loro collegio. Si può dire allora che fin da piccolo il rapporto con i Conventuali Francescani ebbe un’importanza fonda- mentale per te e per la tua famiglia. Proprio vero. Il destino volle che un po’ tutta la famiglia si legasse sempre di più all’Ordine dei Conventuali Fran- cescani, sia il papà che la mamma divennero terziari fran- cescani e noi tre fratelli passammo direttamente dal col- legio al loro noviziato. Una famiglia esemplarmente francescana dunque. Sì, ma mio fratello Francesco dopo alcuni anni lasciò la vita religiosa per dedicarsi alla carriera militare. Prese parte alla Prima Guerra Mondiale e, dopo essere stato catturato, morì in un campo di prigionia. L’altro, finiti gli studi, si inserì nel mondo lavorativo. Tu invece? Dopo il noviziato fui inviato a Roma, dove restai sei anni laureandomi in filosofia all’Università Gregoriana e in Teologia al Collegio Serafico. Nella «Città Eterna» venni ordinato sacerdote il 28 aprile 1918. a cura di Mario Bandera 4 chiacchiere con « i Perdenti» 2. MASSIMILIANO KOLBE Massimiliano Maria Kolbe nasce in Polonia a Zdunska-Wola, una cittadina nei pressi di Lodtz, l’otto gennaio del 1894. Giovanissimo entra nell’Ordine dei Frati Minori Conventuali e, pur ammalato di tu- bercolosi, svolge un intenso apostolato missionario prima in Europa e successivamente in Asia. Durante l’occupazione della sua patria da parte dei nazisti, nel 1941 è fatto prigioniero e deportato ad Auschwitz. In questo campo di sterminio offre la sua vita al posto di quella di un padre di famiglia, suo compagno di prigionia. Condannato a morire di fame, è finito con un’iniezione letale il 14 agosto 1941. # Qui sopra : San Massimiliano Kolbe in mezzo ai suoi frati, forse a Niepokalanow, la «Città di Maria» da lui fondata. A destra : foto classica di San Massimiliano Kolbe. Pagina seguente : ingresso al campo di concentramento di Auschwitz dove San Massimiliano è stato ucciso.
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