Missioni Consolata - Marzo 2015
MARZO 2015 MC 67 • Libertà religiosa | Costituzione | Laicità dello stato • MC RUBRICHE Perché, nonostante questo no- tevole lavoro, non è stata an- cora approvata la nuova legge sulla libertà religiosa? «Perché non è sentita come una priorità e perché si tratta di cosa molto complicata. Nella legisla- tura 2001-2006 il testo appro- vato conteneva alcune limita- zioni ispirate a questioni di sicu- rezza, che furono ritenute inac- cettabili da molta parte del cen- tro sinistra. Senza quelle limita- zioni sarebbe stato il centro de- stra a opporsi. Inoltre la legge dell’epoca fascista, odiosa nel ti- tolo (“culti ammessi”), in realtà concede molto più di quanto si «Si tratterebbe di attribuire a tutte le confessioni alcune prero- gative attualmente riservate a quelle che hanno stipulato l’in- tesa. In realtà, molte prerogative sono già oggi garantite, come la possibilità, per i ministri di culto, di visitare i detenuti, entrare ne- gli ospedali non solo per uno specifico paziente, come ad esempio un parente, e altre que- stioni. Già oggi tutte le confes- sioni possono farlo, purché ab- biano il riconoscimento della personalità giuridica e la nomina dei ministri di culto sia approvata dal ministero dell’interno, cosa che ultimamente è diventata problematica. C’è poi la que- stione della partecipazione all’8 per mille, oggi riservata ai titolari di intese, che sembra improba- bile poter allargare a tutti. Ci sa- rebbe anche la questione delle festività religiose, del riconosci- mento degli istituti di forma- zione dei ministri di culto, e altro ancora. In realtà, non è facile scrivere una normativa che pre- veda le esigenze delle varie con- fessioni e tenga conto dei pro- blemi che ciascuna può porre alla collettività. In questo le in- tese sono molto efficaci perché partono dai casi concreti e li af- frontano in termini di norma. Per fare un esempio banale: non si può scrivere astrattamente che i lavoratori hanno diritto ad as- crede e molti oggi avrebbero dif- ficoltà a riapprovare le stesse norme. Ad esempio, include la possibilità dell’ora di religione in contemporanea all’insegna- mento della religione cattolica». Le intese tra lo stato e le varie confessioni religiose, nonché la futura nuova legge sulla libertà religiosa, costituiscono una cre- scita dei diritti e delle libertà, nel quadro dell’attuazione piena della società democratica definita nella Costituzione re- pubblicana. Alla sua base sta il principio di laicità, in cui tutti si riconoscono. Perché allora tale principio è diventato uno dei motivi per cui non si è riusciti ad approvare la nuova legge sulla libertà religiosa? «Non so se la laicità finisce per essere un ostacolo. Di certo, molti temono una legge che in- cluda anche gli islamici, perché nelle loro varie realtà, potrebbe dare l’opportunità agli estremisti di usare le prerogative di confes- sione religiosa per fare altro, e si sa che in gran parte dei paesi islamici, il concetto di laicità dello stato è del tutto scono- sciuto. Inoltre, come ho detto, nessuno vuole concedere spazi e si dice: piuttosto di una cattiva legge, meglio andare avanti così, visto che comunque la libertà re- ligiosa c’è e le intese funzio- nano». Quali sono le questioni princi- pali, in ordine alla libertà reli- giosa, che la nuova legge deve regolamentare? foto di P. Portoghesi_payhere/Flickr.com Giuseppe Nicoloro/Flickr.com Alice Fontana/Flickr.com # Da sinistra : un dettaglio della Grande Moschea di Roma. | Una ragazza valdese nel giorno della confermazione. | Fedeli ebrei all’u- scita dalla sinagoga di Milano.
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