Missioni Consolata - Marzo 2015
Si può scrivere in una legge che i lavoratori hanno diritto ad assentarsi nelle feste della propria confes- sione? Oppure vietare l’uso di una lingua diversa dall’italiano nei luoghi di culto? Una nuova legge generale sulla libertà religiosa non è, per la politica odierna, una priorità, anche per l’oggettiva difficoltà di sciogliere molti nodi che paiono irrisolvibili. Ne parliamo col senatore di Forza Italia Lucio Malan. RIfLessIoNI e fattI sULLa LIbeRtà ReLIgIosa NeL moNDo - 26 Testo di Paolo Bertezzolo LibertàReligiosa NON SIAMO FERMI AL ’29 D eputato nella XII legisla- tura (1994-1996), eletto nelle liste della Lega Nord, è senatore dal 2001, prima del Pdl e ora di Forza Italia. È stato membro della commissione affari costitu- zionali fino al 2013. Nell’attuale legislatura è questore del Senato e fa parte della commissione giu- stizia. È membro della giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari e del comitato par- lamentare per i procedimenti d’accusa. Per conto del parla- mento ha svolto numerosi incari- chi a livello internazionale. È at- tivo anche nella Chiesa Valdese, cui appartiene. Intervistiamo Lucio Malan, da anni impegnato sul tema della li- bertà religiosa. L’Italia oggi è una società multiculturale e multireli- giosa, molto diversa da quella del ’29 quando, du- rante il regime fascista, era stata approvata la «Legge Rocco» sui «culti ammessi» per «consentire» il libero eser- cizio dei culti non cattolici, dopo aver riservato con i Patti Lateranensi una «particolare condizione giuridica» alla reli- gione dello stato. Nonostante sia stata modificata dalla Corte costituzionale, per togliere le parti incompatibili con la Costi- tuzione repubblicana, quella legge è tuttora in vigore. Un’al- tra, dunque, si impone. Lei si è molto impegnato in questa di- rezione. Cosa ha fatto fino a oggi il Parlamento per rispon- dere a questa necessità? «Ci sono stati diversi tentativi di arrivare all’approvazione di una legge sulla libertà religiosa, in particolare nelle legislature 1996-2001 e 2001-2006. I go- verni Prodi I e Berlusconi II pre- sentarono disegni di legge so- stanzialmente uguali fra di loro. Nel 2003 la proposta fu appro- vata in commissione e approdò nell’aula della Camera, ma non andò oltre la relazione. Nel frat- tempo, però, Camera e Senato dal 1984 hanno approvato undici intese 1 oltre a cinque modifiche di esse. Il record è stato nella le- gislatura 2008-2013, con cinque nuove intese e tre modifiche, an- dando oltre l’ambito giudaico- cristiano grazie agli accordi con buddisti e induisti».
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