Missioni Consolata - Marzo 2015

grammi di sviluppo e il resto in aiuti d’emergenza e micro-pro- getti. Quanto alla quota di otto per mille Irpef assegnata allo stato italiano e teoricamente de- stinata a «fame nel mondo, cala- mità naturali, assistenza ai rifu- giati e conservazione di beni cul- turali», il governo l’ha utilizzata nel 2013 per coprire altre voci di bilancio, mentre nel 2014 ha fi- nanziato quattro progetti per un totale di quattrocento mila euro su 170 milioni di entrata totale dall’Irpef. La Corte dei Conti ha di recente pubblicato uno studio nel quale si sottolinea che allo stato attuale il meccanismo dell’otto per mille non permette una vera scelta da parte del contribuente: la maggior parte dei fondi derivano di fatto dalla quota inespressa di prefe- renze, cioè dal denaro dei contri- buenti che non hanno messo la croce né sullo stato né su una delle dieci confessioni religiose nella loro dichiarazione dei red- diti, ma che vedono comunque la loro quota di otto per mille tratte- nuta e ripartita secondo le pro- porzioni determinate dai contri- buenti che invece hanno espresso la preferenza. Il profilo che emerge dallo studio è di uno sbi- lanciamento dei fondi in favore delle confessioni (un miliardo e cento milioni di euro, di cui un mi- liardo e cinquanta alla Chiesa cat- tolica) e di uno stato che si disin- teressa completamente della pro- pria quota di otto per mille e tra- disce così il «patto» con i contri- buenti. Ma, al netto del dibattito sulla necessità di ripensare l’otto l’Economia e delle Finanze e ri- guarda la cooperazione multilate- rale, mentre al Ministero per gli affari esteri e la cooperazione in- ternazionale (Maeci), che si oc- cupa di cooperazione bilaterale compresi i finanziamenti a dono, resta un dieci-quindici per cento, il resto essendo gestito dalla Pre- sidenza del Consiglio e da altri enti, fra cui le amministrazioni lo- cali. È da questi fondi che vengono i fi- nanziamenti per i cosiddetti pro- getti promossi dalle Ong. Secondo i dati Ocse, l’Italia gestisce attra- verso le Ong circa un decimo del- l’aiuto pubblico allo sviluppo e la più ampia fetta di questi fondi va a progetti decisi dal donatore isti- tuzionale (ministero) e affidati alle Ong per la realizzazione; meno del dieci per cento resta per i progetti che nascono dall’iniziativa delle Ong. Per avere un’idea della situazione, basta pensare che la previsione per il 2015 è che il Maeci destini ai progetti delle Ong circa dieci mi- lioni di euro, la stessa cifra che la Chiesa valdese mette a disposi- zione per la cooperazione allo svi- luppo grazie alle entrate che le derivano dall’otto per mille. La Chiesa cattolica, attraverso la Conferenza episcopale italiana, nel 2014 ha allocato 85 milioni di euro alla voce «interventi carita- tivi nei paesi del Terzo Mondo» (contabilizzati comunque come aiuto pubblico allo sviluppo nei dati che l’Italia fornisce all’Ocse), mentre la Caritas Italiana ha di- stribuito fondi per dieci milioni di euro di cui otto milioni in pro- per mille e di quello sull’utilizzo effettivo dei circa 350 milioni di euro che le Ong gestiscono fra (pochi) fondi pubblici italiani, fondi pubblici europei e donazioni dei sostenitori - questa rivista ha affrontato l’argomento in Carità? Per carità! , MC giugno 2013 -, l’impressione di massima che emerge è quella di una coopera- zione italiana che si è sin qui limi- tata, peraltro con alterni successi, a «fare i compiti» abdicando com- pletamente alla possibilità di avere autorevolezza e prestigio sulla scena internazionale attra- verso una relazione diretta e co- stante con i paesi beneficiari e una valorizzazione più decisa della propria società civile. Chiara Giovetti MARZO 2015 MC 65 MC RUBRICHE # Qui a sinistra : un esempio di «cooperazione» che ha fatto molto discutere. Il 100° parto ef- fettuato sulla portaerei Cavour, in sosta a Tema (Ghana) nel marzo 2014, «nell’ambito della Campagna Navale “Il Sistema Paese in movi- mento”» che ha toccato «5 diversi porti africani: Mombasa (Kenya), Antsiranana (Madagascar), Maputo (Mozambico), Città del Capo (Suda- frica) e Tema (Ghana)». Vedi : http://www.economiadelmare.org/ marina-militare-ghana-il- 100esimo-sorriso-regalato-colla- borazione-con-operation-smile- italia-onlus-durante-la-campagna- del-30-gruppo-navale/ # Uno dei poster della campagna pubblicitaria della Conferenza epi- scopale italiana per invitare i con- tribuenti a versare l’8x1000 in fa- vore delle opere della Chiesa cat- tolica italiana.

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