Missioni Consolata - Marzo 2015
Convivenza, lavoro, spiritualità Nella Fazenda da Esperança non si entra per caso. Al contrario, oc- corre seguire una precisa proce- dura. Chi vuole provare questa espe- rienza deve in primis presentare una lettera scritta di proprio pu- gno in cui racconta se stesso e spiega i motivi per cui chiede di entrare nella comunità. Quindi c’è una sorta di precolloquio alla fine del quale alla persona vengono prescritti una serie di esami fisici e psichici per capire il suo stato, «dato che - precisa Rafael - la Fa- zenda non è una clinica, ma una comunità terapeutica». Se gli esami medici mostrano la compa- tibilità del richiedente con la vita comunitaria, viene fatto un collo- quio finale durante il quale si valu- tano la sua predisposizione perso- nale e la sua volontà di recupero. Superato anche questo colloquio, la persona può finalmente essere accolta per un percorso della du- rata di almeno un anno. I primi mesi sono i più duri. «Du- rante questo periodo - spiega Ra- fael - i contatti con familiari e amici possono avvenire soltanto per lettera». La metodologia adottata dalla Fa- zenda da Esperança si regge su tre pilastri: la convivenza, il lavoro e la spiritualità. Quest’ultima nasce dalla lettura e dalla pratica quoti- diana della parola evangelica e rappresenta un elemento centrale ma non escludente. «La differenza religiosa - precisa Ednila - non co- stituisce un ostacolo per entrare in RORAIMA 56 MC MARZO 2015 # A destra : Rafael con tre ragazzi della panetteria, una delle due attività artigianali svolte nella Fazenda di Iracema. Sotto : due diversi tipi di biscotti preparati nella panetteria. In basso : una barra di Sabão da Esperança.
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