Missioni Consolata - Marzo 2015
MARZO 2015 MC 53 • Tossicodipendenza | Droghe | Recupero | Ragazzi di strada • MC ARTICOLI Ragazzi di strada a Manaus Sotto il ponte di Kako Caminha Una trentina di giovani, tra cui molti minorenni, vivono sotto un ponte di Manaus. Intossicati da colla e crack, temuti dalla popolazione, picchiati dalla polizia, ad aiutare questi ragazzi sono ri- masti soltanto alcuni volontari di «OPequeno Nazareno». Li abbiamo seguiti. M anaus (Amazonas). Il ponte di Kako Ca- minha conduce al bairro di São Jorge. Pare un normale ponte, attraversato ogni giorno da centinaia di auto. Invece tanto normale non è. Per sco- prirlo è sufficiente spostarsi su un lato e andare sotto il viadotto. Lo facciamo con Tommaso Lombardi, no- stra vecchia conoscenza, che da tempo frequenta que- sto luogo assieme alla moglie Elaine e altri volontari 1 . L’ igarapé , un fiumiciattolo di acqua sporca e puzzo- lente, occupa soltanto una piccola parte della lar- ghezza del canale, il resto è una riva di terra e vegeta- zione. Troviamo due vecchi divani, posti uno accanto all’altro. E poi stracci e cumuli di rifiuti. «Qui sotto dormono e trovano riparo una trentina di giovani, al- cuni sono bambini di neppure 10 anni - ci spiega Tom- maso -. Noi veniamo a cercarli un paio di volte alla set- timana. O per strada o al ponte». Camminiamo lungo la riva fino a uno spazio aperto. Eccoli: sotto alcuni alberi, raccolti attorno a una pen- tola, ci sono i ragazzi. Tommaso saluta, e un paio di loro ci vengono incontro. Sono Jean e Leandro, poco più che diciottenni. Il torso nudo evidenzia la loro ma- grezza. Sorridono. Scambiamo qualche parola. Fa im- pressione sapere che quella bottiglietta di plastica appesa al loro collo serve per sniffare la colla o il crack. Nel gruppo notiamo una sola ragazza. «Sono molte meno, e di solito arrivano per la notte», spiega Tommaso, che ag- giunge: «Nel gruppo c’è un alto tasso di omosessualità». I ragazzi sopravvivono e si procurano i soldi per la droga chiedendo l’elemosina ai semafori, pulendo le scarpe, pro- stituendosi o facendo piccoli furti. «Alcuni - aggiunge la nostra guida - commettono crimini maggiori, come furti nelle case o assalti di autobus, abbastanza frequenti a Ma- naus». Ogni volta che la polizia interviene sotto il ponte di Kako Caminha per sgombrare l’accampamento dei ragazzi, lo fa in maniera violenta. «Li picchia, li butta nell’ igarapé , li mi- naccia - racconta Tommaso -. Brucia le loro povere cose (materassi, lenzuola, oggetti). Soltanto dopo le azioni più violente i ragazzi si sono spostati. Ma mai per più di una settimana. Questa è la loro unica “casa”». Tommaso è il responsabile per Manaus di O Pequeno Na- zareno , un’organizzazione non governativa che si occupa di ragazzi di strada. «Quando li incontriamo, facciamo loro la proposta di venire nella nostra casa d’accoglienza, aperta per bambini e adolescenti dagli 8 ai 17 anni d’età».
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