Missioni Consolata - Marzo 2015
44 MC MARZO 2015 sistema di potabilizzazione, perché gran parte delle acque sotterranee di queste aree, che hanno un suolo di origine vulcanica - il grande vulcano spento che è il monte Kenya domina sempre l’oriz- zonte -, sono molto ricche di fluoro e questo causa gravi problemi ai denti e alla struttura ossea delle persone (osteofluorosi), soprattutto dei bambini. La parrocchia costituisce anche un punto di riferi- mento super partes e sicuro, e come tale è diven- tata il centro di tante attività sociali. L’ampio sa- lone si presta a molteplici attività: campo da gioco per energici tornei di pallavolo, teatro per spetta- coli scolastici, auditorium per competizioni di cori, sala gioco per bambini, luogo di incontro per riunioni sociali della popolazione locale, dormito- rio per i rifugiati, deposito per cibo in periodi di fame e anche magazzino per i fertilizzanti che il governo provvede di tanto in tanto ai contadini del posto. Pace e riconciliazione La pace e la riconciliazione sono una delle preoc- cupazioni principali. È prioritario fare di tutto per creare più armonia tra i membri delle varie tribù che vivono in Rumuruti. Ancora di recente (2014) si sono verificati nella zona degli scontri tribali apparentemente pilotati da figure politiche. La tensione è continua e cresce soprattutto in conco- mitanza di elezioni politiche locali o nazionali. Durante la quaresima del 2008, oltre 4.000 per- sone si rifugiarono per mesi nei cortili della mis- sione e nelle aule scolastiche, a causa di scontri e razzie che causarono morti e distruzioni. Per questo la parrocchia, insieme ad altri gruppi, è seriamente impegnata in attività che promuo- vano la soluzione dei conflitti e costruiscano una pace duratura sia a Rumuruti che nelle altre zone a rischio. Proprio nel territorio della missione la Conferenza episcopale del Kenya aveva allora ac- quistato una delle grandi fattorie per sistemarvi più di trecento famiglie che erano state sloggiate a forza dalla loro terra nella Rift Valley durante gli scontri che hanno sconvolto la nazione dopo le elezioni di fine 2007. E la missione, di suo, ha si- stemato altre 1.500 persone. Malgrado i cristiani contribuiscano ai progetti di sviluppo e alle attività ordinarie, la parrocchia è ancora lontana dall’autosufficienza. Senza l’aiuto di una vasta rete di benefattori, l’incredibile svi- luppo di Rumuruti non sarebbe stato possibile. E neppure sarebbe possibile quella vasta rete di progetti educativi e sanitari di cui tutti, indistin- tamente traggono beneficio. «Noi guardiamo ai bisogni della gente, e non alla loro reli- gione», dice con forza padre Mino. «La no- stra parrocchia è tutta per i poveri, proprio come vuole papa Francesco».
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