Missioni Consolata - Marzo 2015

DOSSIER MC RUMURUTI Pace dei missionari della Consolata, molta vio- lenza giovanile va attribuita anche alla mancanza di istruzione e di lavoro. Nonostante che le scuole locali siano tra le mi- gliori, il livello di alfabetizzazione è ancora molto basso perché molti ragazzi di età scolare sono ob- bligati dalla famiglia a occuparsi del bestiame. Per troppi genitori la ricchezza materiale è più impor- tante dell’istruzione. Altri lamentano che gli studi creano dei giovani ribelli alle tradizioni e mettono idee strane nella testa delle ragazze, in più stu- diano senza scopo, perché poi non trovano lavoro. Ignoranza e mancanza di lavoro certamente ali- mentano le tensioni tribali. Le tribù in cui l’istru- zione è ben avviata godono di maggior prestigio. È un fatto, quando si cerca impiego, soprattutto ne- gli enti governativi, chi è andato a scuola è avvan- taggiato sugli altri. È facile, allora, vedere che le comunità i cui figli studiano fanno la parte del leone sul mercato del lavoro. Ma la mentalità degli anziani vuole che le oppor- tunità di impiego siano distribuite proporzional- mente secondo l’appartenenza etnica e non se- condo il merito. E qui sta il nocciolo di tanti altri problemi. David Koskey, un membro del «Comi- tato per la Pace» della missione, ne fa notare l’in- congruenza: «La polizia sta per reclutare nuove leve. Secondo gli anziani deve essere arruolato un numero uguale di giovani da ogni tribù per man- tenere l’equilibrio». Il rischio è di avere poi dei po- liziotti completamente analfabeti e impreparati al loro servizio. Ma una distribuzione di impiego et- nicamente non equilibrata genera una disugua- glianza politica, in cui i gruppi più forti tentano di limitare lo sviluppo degli altri. Sedentarizzare La Chiesa cattolica di Rumuruti incoraggia da sempre i nomadi a diventare sedentari, prendersi un pezzo di terra e imparare l’agricoltura così da ridurre la loro dipendenza dal bestiame. Un certo numero di nomadi ha già cominciato a fare così, per quanto strana sembri la cosa. La Chiesa è in- tervenuta ad aiutare le vittime della violenza esplosa nel post-elezioni a risistemarsi, altre fami- glie hanno acquistato terra diventando azionisti di società create apposta per aquistare i latifondi messi in vendita. Tante vittime della violenza che fece seguito alle elezioni del 2007 trovarono rifu- gio temporaneo nel recinto della parrocchia, ma dopo l’acquisto di cento acri di terreno la missione poté rilocarne 1.500 di cui la maggioranza ora si dedica all’agricoltura. Padre Makau ci dice che ri- mane ancora il problema di molti acquirenti che non riescono a prendere pieno possesso delle fat- torie, per il fatto che i loro padroni legali non sono presenti e non si sa dove trovarli, per cui la transi- zione di proprietà non può essere completata. Altri conflitti sorgono quando gli animali dei no- madi invadono i campi dei coltivatori distruggen- done il raccolto. Oltre all’invasione accidentale di animali domestici ci sono anche le visite di ani- mali selvatici. Non pochi agricoltori hanno il loro terreno vicino al corridoio di migrazione degli ele- fanti che quando passano mangiano tutti i rac- colti, golosissimi come sono di granoturco. A Rumuruti i matrimoni tra membri di tribù di- verse stanno aumentando e favoriscono la co- esione pacifica contribuendo a modificare la men- talità ancestrale che male accettava queste unioni, soprattutto nei tempi di tensione fra le va- rie tribù. Elizabeth Lomeno, mezza Samburu e Turkana, è ora sposata a un Luya. È già nonna e assicura che le cose sono ora cambiate e che la gente non teme più di sposarsi fuori della propria tribù. «Personalmente, auguro che le mie figlie e nipoti siano sempre libere di sposarsi con chi vo- gliono», dice Elizabeth. MARZO 2015 MC 39 Da sinistra, in alto : Samburu in preghiera, danzatori Turkana, contadini Kikuyu, volti diversi di una realtà multietnica.

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