Missioni Consolata - Marzo 2015
EGitto di ENRICO CASALE 16 MC MARZO 2015 È stato uno dei paesi protago- nisti della stagione delle «Primavere arabe». Oggi l’Egitto è quasi scomparso dai grandi media ed è poco pre- sente sulla scena politica interna- zionale. La caduta del presidente Mohamed Morsi e l’ascesa al po- tere del generale Abdel Fattah al- Sisi sembra aver fatto calare una cappa di silenzio sul paese. Ma qual è la situazione dell’Egitto? Quale direzione politica ha imboc- cato? Qual è l’andamento dell’e- conomia? Momenti di svolta Se guardiamo alla recente storia egiziana sono stati tre i punti di svolta politica del paese: l’11 feb- dALLA PriMAvErA ArAbA ALLA GuErrA AL tErrorisMo UN GRANDE PAESE, IN CERCA DI SÉ braio 2011, che segna la caduta di Hosni Mubarak, al potere dal 1981; il 24 giugno 2012, con l’ele- zione di Mohamed Morsi, primo presidente espressione della Fra- tellanza musulmana; il 3 luglio 2013, con la caduta di Morsi. È in- torno a queste tre date che si deli- nea la parabola politica e istituzio- nale egiziana. «Per comprendere le trasformazioni in atto - ci spiega un esponente della comunità cri- stiana copta che chiede l’anoni- mato - bisogna fare un salto indie- tro. Negli ultimi tempi della presi- denza Mubarak esistevano solo due grandi formazioni politiche: il Partito nazionale democratico (Pnd), legato al presidente, e la Grazie alla Primavera araba, in Egitto aveva preso il potere un gruppo confessionale. La nuova Costituzione si ispirava alla legge islamica. Ma gran parte della popola- zione si è ritrovata in disaccordo. E un nuovo golpe ha desti- tuito il presidente. Altre elezioni, un nuovo capo di stato. Con l’esercito sempre molto presente. Ma l’economia stenta a risollevarsi. © AFP/ Ahmed Gamel
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