Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2015
76 MC GENNAIO-FEBBRAIO 2015 GLOSSARIO D EFINIZIONE DI TRATTA Dal Protocollo delle Nazioni unite sulla prevenzione, soppressione e persecuzione del traffico di esseri umani, in particolar modo donne e bambini (noto anche come uno dei tre Protocolli di Palermo, 2000). L A T RATTA DI P ERSONE : «Indica il reclutamento, trasporto, trasferimento, l’ospitare o accogliere per- sone, tramite la minaccia o l’uso della forza o di altre forme di coercizione, di rapimento, frode, inganno, abuso di potere o di una posizione di vulnerabi- lità o tramite il dare o ricevere somme di danaro o vantaggi per ottenere il consenso di una persona che ha autorità su un’altra a scopo di sfrutta- mento. Lo sfruttamento comprende, come minimo, lo sfruttamento della prostituzione altrui o altre forme di sfruttamento sessuale, il lavoro o i ser- vizi forzati, la schiavitù o pratiche analoghe, l’asservimento o il prelievo di organi». T IPI DI SFRUTTAMENTO Eurostat distingue tre tipi di sfruttamento: SESSUALE : riguarda le persone costrette a prostituirsi o diversamente impie- gate nell’industria del sesso (esibizione in locali notturni, pornografia, ecce- tera); LAVORATIVO : riguarda persone costrette a lavori forzati o servitù domestica; ALTRE FORME : riguarda le persone costrette a mendicare, a svolgere attività criminali, a cedere organi e a subire altri tipi di sfruttamento, come i matri- moni forzati. Ma questi casi documentati sareb- bero solo la punta dell’iceberg se è vero che, in Italia, le sole nigeriane vittime di tratta fra il 2011 e il 2013 sarebbero state quindicimila (dati Unicri, Istituto interregionale di ri- cerca delle Nazioni unite sul crimine e la giustizia , con sede a Torino). La situazione in Italia L’Italia ha incassato lo scorso autunno una bocciatura da parte del Gruppo di esperti sulla lotta contro la tratta di esseri umani (Greta) dell’organizza- zione internazionale indipendente de- nominata Consiglio d’Europa. Il Greta bacchetta l’Italia per la mancanza di una strategia e di una struttura di coordinamento nazionale che contra- sti il fenomeno. «L’Italia ha una lunga esperienza nella lotta alla tratta per sfruttamento sessuale» si legge nel rapporto, «ma dovrebbe prestare maggior attenzione anche alla tratta per sfruttamento lavorativo e al traf- fico di bambini». Inoltre, è scritto nel rapporto, nessuna campagna di sensi- bilizzazione a livello nazionale è stata realizzata negli ultimi anni. Infine, la collaborazione a livello regionale e lo- cale fra autorità pubbliche e società civile ha dato buoni risultati per quanto riguarda le procedure d’iden- tificazione delle vittime, ma non rie- sce a colmare il vuoto derivante dalla mancanza di un meccanismo d’identi- ficazione a livello nazionale. Il governo Renzi, a inizio incarico, aveva pro- messo di approvare entro tre mesi il Piano nazionale, ma a fine 2014 an- cora nulla si era mosso. La Piat- taforma nazionale anti tratta ha lan- ciato una petizione nella quale sottoli- nea che «l’approvazione del Piano na- zionale doveva avvenire per disposi- zione di legge entro la fine di giugno scorso» e chiede al Governo di «non far morire il sistema nazionale di tu- tela e protezione delle vittime della tratta e di adottare urgentemente i provvedimenti vincolanti previsti dal decreto 4 marzo 2014 n. 24». Chiara Giovetti Nota: 1- La Giornata internazionale contro la tratta è promossa da Pontificio Consi- glio per la Pastorale dei Migranti, Ponti- ficio Consiglio della Giustizia e della Pace, Unioni internazionali femminili e maschili dei Superiori/e Generali (Uisg e Usg), assieme a Caritas Internationalis, Talita Kum, Global Freedom Network, Uf- ficio tratta donne e minori dell’Usmi, as- sociazione Slaves no more . Cooperando…
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