Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2015

• Spiritualità | Missione • MC ARTICOLI GENNAIO-FEBBRAIO 2015 MC 69 # Misericordia è «dar da bere agli as- setati», «dar da mangiare» ai corpi e alle menti dei piccoli, liberandoli dal lavoro minorile, schiavo o volon- tario, affinchè possano sperimentare l’amore di Dio che fa sorgere il suo sole su tutti senza distinzioni. Scalfari, il fondatore del quoti- diano la Repubblica : «La miseri- cordia di Dio è infinita, non ha li- miti, la verità di Dio è l’amore…». Papa Francesco definisce Dio come misericordia, così come l’e- vangelista Giovanni definisce Dio come amore; in fondo entrambi dicono la stessa cosa, perché per sua natura l’amore è misericor- dioso. V i è un testo molto bello nel libro del profeta Osea: «A Efraim io insegnavo a cam- minare, ma essi non com- presero che avevo cura di loro. Io li traevo con legami di bontà, con vincolo di amore, ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia; mi chinavo su di lui per dargli da mangiare. Come po- trei abbandonarti, Efraim […]. Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di com- passione […] perché sono Dio e non uomo; sono santo in mezzo a te e non verrò nella mia ira» (Os 11, 1-9). Efraim è il secondo figlio di Giu- seppe, nato in Egitto, fratello di Manasse. I profeti usarono que- sto nome per indicare l’intero re- gno di Israele. Ma che cosa dice il testo? * Dio si cura di noi e ci insegna a camminare, ci guida come un padre. * Usa verso di noi legami di bontà e vincoli di amore. * Ci porta in braccio fino a toc- care la nostra guancia con la sua. * Si china su di noi e non ci ab- bandona. * Si commuove e freme di com- passione. E tutto questo perché è santo e non si adira contro di noi. Siamo di fronte al paradosso in- comprensibile dell’amore di Dio per noi. Dio è il santo, il trascen- dente: la sua santità, la sua na- tura misteriosa è il solo fonda- mento possibile della sua miseri- cordia verso chi si allontana da Lui e lo abbandona con il peccato (Gr 3, 12-19; 31, 20). Vi è un altro testo del profeta Osea che mette bene in luce la bontà amorosa di Dio: «Ella inse- guirà i suoi amanti, ma non li rag- giungerà; li cercherà senza tro- varli. Allora dirà: “Ritornerò al mio marito di prima perché ero più felice di ora […]. Perciò, ecco, l’attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò sul suo cuore […]. Ti farò mia sposa per sem- pre, ti farò mia sposa nella giusti- zia e nel diritto, nella benevo- lenza e nell’amore, ti fidanzerò con me nella fedeltà e tu cono- scerai il Signore» (Os 2, 8-9. 16. 21-22). Osea ha fatto l’esperienza di un amore che l’ha tradito, la sua donna lo ha lasciato. Attraverso l’esperienza del pec- cato Israele ha penetrato a poco a poco la profondità della bontà e della misericordia di Dio. Dio è sempre disposto all’amore per un figlio ingrato; è lo sposo sempre fedele, pronto ad acco- gliere la sposa infedele. Dio è solidale con il suo popolo, lo mette davanti al suo peccato e lo provoca al pentimento. © AfMC/Domenico Brusa © AfMC/Domenico Brusa

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