Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2015

32 MC GENNAIO-FEBBRAIO 2015 La vostra storia può essere presa come emblema di tante altre storie di membri delle diverse etnie indi- gene che abitavano il continente latinoamericano prima dell’arrivo dei conquistadores. In un certo qual modo è proprio così. Los Minuanos, los Guinuanes, los Boanenses, los Yaros e los Chanaes, erano tribù indigene nostre sorelle che abitavano in quelli che attualmente sono i territori dell’Uruguay, del Rio Grande do Sul in Brasile e delle province di Corrientes, Entre Rios, Santa Fe in Argentina. Erano installate in quelli che sono i grandi fiumi confluenti nell’estuario del Rio De La Plata, cioè: il Rio Uruguay, il Rio Ibicuy, il Rio Negro e il Rio Paranà. Voi eravate quelli che vivevano nelle distese sconfi- nate che formano l’interno dell’attuale stato dell’U- ruguay. Come si sa, la ricchezza di corsi d’acqua della zona e la natura pianeggiante del territorio, ci ha permesso di vi- vere raccogliendo bacche e frutti che la natura ci offriva, cacciando gli animali e pescando i pesci che popolavano quelle terre. a cura di Mario Bandera 4 chiacchiere con « i Perdenti» 1. I CHARRUA N el Prado di Montevideo, un grande parco situato nel cuore della capitale dell’Uru- guay, c’è un monumento in bronzo e in pie- tra intitolato Gli ultimi Charrua , gli indios che popolavano quelle terre prima dell’arrivo de- gli spagnoli. I quattro indigeni raffigurati furono trasportati in Francia dove vissero gli ultimi anni della loro vita come attrazione principale di un circo che voleva mostrare lo stile di vita degli in- dios prima dell’arrivo dell’uomo bianco. I Charrua, che abitavano le rive del Rio De La Plata erano una etnia della famiglia dei Tupì- Guaranì, la grande e multiforme popolazione in- digena che si estendeva dalle rive dell’Atlantico all’estremità del Paraguay e del nord dell’Argen- tina, diffusa nella fascia sub tropicale del conti- nente latinoamericano. I nomi dei quattro Charrua deportati in Europa erano: Senaqué, Tacuavé, Vaimaca Pirù e Guyu- nusa. Parliamo con Senaqué, sciamano. # A sinistra : «Il capo dei selvaggi Charruas», è il titolo di questa incisione del francese Debret Jean Baptiste (1768- 1848). # A destra : particolare del monumento Los ultimos Char- ruas , raffigurante Tacuabé (o Tucuavé) e Guyunusa con la bambina (Caroline Tacuabé) di quest’ultima, nata in Fran- cia e morta di tubercolosi come sua madre. Laurent Tacuabé (figlio di Lauretano Tacuavé Martinez, nato il 14 luglio 1809 a Paysandù, Uruguay, e morto in Francia, a Parigi), era un Charrua di sangue Guaranì e spagnolo. Dopo il massacro di Salsipuedes dell’11 aprile 1831, fu catturato insieme ad altri tre: Maria Micaela Guyunusa, Senaqué, un guerriero e guaritore tradizionale sulla cinquantina, e il 54enne Vaimaca-Pirù (o Perù), un cacique dei Charrua. Furono portati a Parigi da un certo François Curel nel no- vembre del 1833 ed esibiti come attrazione in un circo, dove Tacuabé suonava uno strumento musicale. Senaqué, Guyunusa e Vaimaca morirono di tubercolosi durante il primo anno di vita in Francia. Tacuabé fu battezzato e di- venne Jean Soulassol. Riuscì a scappare dal circo e morì in età imprecisata. (adattato da en.wikipedia.org ) # Pagina seguente : «Charruas civilizzati», è il titolo di que- sta seconda incisione dello stesso Debret. Civilizzati e morti!

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