Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2015
BULGARIA La situazione religiosa C’è posto per tutti Quella della Chiesa ortodossa è la confessione nettamente predominante. # In alto : la cattedrale ortodossa di Sveti Sedmochislenitsi a Sofia; a sinistra: sacerdoti ortodossi. Pagina seguente : un matrimonio ortodosso a Plovdiv, città dell’an- tica Tracia. Una situazione drammatica, certi- ficata da un gioco di parole disin- cantato e un po’ cinico, che ha tra- sformato la Bulgaria Nord occi- dentale («severo-zapadna» in lin- gua locale) in Bulgaria Nord deca- dente («severo-zapadnala»). Altre aree del paese non se la passano però molto meglio. Secondo un recente studio, finanziato dalla fondazione tedesca Friedrich Ebert , il 50% dei cittadini bulgari vive oggi sotto la soglia di povertà, «con forti deprivazioni materiali e difficoltà a realizzarsi sul mercato del lavoro». Tra gli anziani e le mi- noranze etniche, soprattutto quella rom, le cifre appaiono an- cora più drammatiche. A una situazione sociale pesante, negli ultimi anni si è aggiunta forte instabilità politica. Nell’ultimo N ella costituzione bulgara, il cristianesimo orto- dosso viene definito «religione tradizionale» nel paese, anche se viene riconosciuta piena libertà di culto a tutte le fedi. Nell’ultimo censimento (2011), il 76% dei cittadini che ha deciso di indicare la propria fede - la domanda era facoltativa - si è dichiarato orto- dosso. La conversione dei Bulgari al cristianesimo ri- sale al IX secolo, e la Chiesa ortodossa bulgara è la più antica del mondo slavo. Durante il medioevo, il paese fu attraversato da forti correnti di contestazione all’auto- rità religiosa, che portarono alla nascita di influenti correnti considerate eretiche, come quella dei Bogomili («cari a Dio»), poi diffusasi anche in altri paesi europei. Per numero di fedeli, l’Islam sunnita è la seconda religione in Bulgaria (10%). Affermatosi nel paese durante i cinque secoli di dominio otto- mano, oggi l’Islam è diffuso so- prattutto nella numerosa mi- noranza turca, ma anche tra i Pomacchi (musulmani di lin- gua bulgara) e in parte della comunità Rom. Presenti con percentuali molto più contenute anche protestan- tesimo (1,1%) e cattolicesimo (0,8%), con comunità sia di rito romano che di rito orientale (uniati). Storica- mente, la comunità ebraica ha giocato un ruolo impor- tante in Bulgaria. Durante la seconda guerra mon- diale, il paese, seppur formalmente alleato alla Germa- nia nazista, si oppose alla richiesta di Hitler di conse- gnare al Terzo Reich i propri cittadini di religione ebraica. Finita la guerra, la quasi totalità degli ebrei di Bulgaria decise però di trasferirsi in Israele. In un con- testo turbolento, come dimostrato dalle guerre di dis- soluzione della vicina Jugoslavia negli anni ‘90, la Bul- garia si è distinta per un grado relativamente alto di tolleranza religiosa. Come simbolo vivo di tale tolle- ranza viene spesso indicato il centro della capitale So- fia dove, a distanza di poche centinaia di metri, sor- gono la chiesa ortodossa di «Sveta Nedelya», la mo- schea «Banya Bashi», la cattedrale cattolica «Sveti Yo- sif» e la sinagoga sefardita, la più grande di tutti i Bal- cani. F.Mar. 18 MC GENNAIO-FEBBRAIO 2015
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