Missioni Consolata - Dicembre 2014
DICEMBRE 2014 MC 77 MC RUBRICHE A ZERBAIJAN . I membri delle comunità religiose non regi- strate affrontano incursioni, confische di testi religiosi e altre sanzioni. A fine 2012, i Bahá’í di Baku hanno perso il loro ultimo edificio storico a causa del rinnovamento ur- bano. I residenti del Nakhichevan incontrano restrizioni della libertà religiosa più gravi che in altre regioni del paese. I musulmani sunniti non hanno un luogo in cui pre- gare. Bahá’í, Avventisti e Hare Krishna sono stati vietati. I NDONESIA . La tradizione indonesiana di tolleranza reli- giosa e pluralismo è sempre più minacciata dalle deten- zioni di individui considerati religiosamente «devianti», e da continue intimidazioni, discriminazioni e violenze at- tuate contro le minoranze religiose, tra cui Ahmadi, Cri- stiani, Sciiti, Sufi, Indù, Bahá’í, e i seguaci delle religioni indigene. (Secondo l’ Irf Report for 2013 , non esistono dati attendibili sul numero di Bahá’í in Indonesia, che comun- que sembrano essere alcune migliaia, ndr. ). M ALAYSIA . I governi federali e provinciali mantengono li- ste di «sette religiose devianti» ritenute minacce per la si- curezza nazionale. Tra questi ci sono Sciiti, Ahmadi, Bahá’í, Testimoni di Geova, la Chiesa dei Santi degli Ultimi Giorni e Al-Arqam (una setta religiosa islamica malese fondata da Ashaari Mohammad). I controlli sono general- mente incentrati su conversioni e proselitismo, non sulle assemblee o sul culto, ma i membri di questi gruppi sono a rischio di arresti e detenzioni in qualsiasi momento, in particolare se sono di etnia malese. Tradotto e adattato dal Rapporto Uscirf 2014 U ZBEKISTAN . Le autorità fanno incursioni durante incontri di gruppi registrati e non registrati di Cristiani e Bahá’í. I media controllati dallo stato incoraggiano il pregiudizio contro le minoranze e equiparano i missionari cristiani a estremisti religiosi. Il Consiglio per gli affari religiosi (Cra) censura il materiale religioso. La legge vieta l’importa- zione, la detenzione, la produzione, e la distribuzione di materiale religioso non approvato. I membri delle comu- nità religiose distruggono i loro testi sacri a causa della paura di confisca durante le incursioni della polizia. Il go- verno mantiene una lunga lista di siti internazionali vie- tati, in particolare quelli che parlano di diritti umani e li- bertà religiosa. A FGHANISTAN . La libertà religiosa nel paese continua a es- sere estremamente limitata per i Musulmani sunniti e sciiti non ortodossi, per Indù, Sikh, Cristiani e Bahá’í. La costituzione afghana non riesce a proteggere il diritto individuale alla libertà di religione o di credo, essa e altre leggi sono state applicate violando gli standard internazio- nali sui diritti umani. I talebani continuano a colpire le at- tività ritenute «non islamiche», e il governo afghano ri- mane incapace di proteggere i cittadini contro la violenza e l’intimidazione. Anche alcune agenzie governative hanno a volte intrapreso azioni contro attività «non islamiche». La piccola comunità bahá’í dell’Afghanistan conduce una vita segregata, soprattutto dal maggio 2007, quando la Di- rezione generale della Fatwa definì blasfema la fede bahá’í e apostati i convertiti a tale credo. (Secondo l’ Irf Report for 2013 , i Bahá’í in Afghanistan sono circa 2.000, ndr. ). in secondo piano, e la determi- nazione con cui il regime ira- niano vuole cancellare dalla sua anagrafe, come ha già fatto dai libri di storia, la parola Bahá’í sembra non diminuire. Vittorio Stabile È di quest’anno un coraggioso gesto pubblico di solidarietà del- l’ayatollah iraniano Abdol-Hamid Masoumi-Tehrani nei confronti dei Bahá’í che ha suscitato un ampio dibattito in tutto il mondo sul dialogo, sulla solidarietà e sulla tolleranza tra le religioni. In Italia numerose amministra- zioni regionali e locali hanno ap- provato all’unanimità ordini del giorno di condanna delle perse- cuzioni e in difesa dei diritti dei Bahá’í in Iran. Tra essi il Consiglio regionale del Piemonte, in data 14 giugno 2011, seguito da quello della Puglia e dal Consiglio comunale di Vicenza. Negli ultimi mesi, dato il prolife- rare di focolai di intolleranza reli- giosa con episodi gravi e tragici, in particolare in alcune regioni del Medio Oriente, la questione dei Bahá’í in Iran sembra passare Guillaume Paumier/Flickr.com © bahai.us © Baha'i World News Service # In senso orario da sopra a sinistra : il tempio bahá’í per il Nord America, a Wilmette, un comune nel Nord Est del- l’Illinois, Usa. | Il tempio bahá’í a Nuova Delhi, in India: è uno degli at- tuali sette templi bahá’í del mondo. Visitato da più di quattro milioni di persone all’anno. | Terrazze Bahá’í e Mausoleo del Báb in Haifa, Israele.
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