Missioni Consolata - Dicembre 2014

74 MC DICEMBRE 2014 Nel panorama delle persecuzioni attuate nei confronti di mino- ranze religiose nel mondo, spicca la siste- matica repressione della comunità bahá'í in Iran. Una vera e propria «epurazione» religiosa iniziata già alle origini della fede fondata dall’iraniano Siyyd Alì Muhammad, il Bab, nel 1844, che prosegue tutt’oggi nonostante le prese di posizione della comu- nità internazionale e di molti personaggi e organizzazioni. RIFLESSIONI E FATTI SULLA LIBERTÀ RELIGIOSA NEL MONDO - 24 Testo di Vittorio Stabile LibertàReligiosa IRAN: BAHÁ’ Í NEL MIRINO L a persecuzione della fede bahá’í in Iran è un fenomeno con radici profonde che arri- vano fino al 1844, anno in cui l’iraniano Siyyd Alì Muham- mad, detto «il Báb», annunziò l’avvento di una nuova epoca e, sostenendo che la religione di Dio è progressiva, la vicina appari- zione di «Colui che Dio farà mani- festo»: Bahá’u’lláh. Questi, l’ul- timo profeta, iniziò la sua predica- zione pubblica nel 1863 a Bagh- dad, nell’attuale Iraq, dove era già stato costretto in esilio in quanto seguace del Bàb. Una spina nel fianco delle gerarchie Il movimento creato dal Báb rap- presentava una rottura nei con- fronti della tradizione islamica e, in particolare, sottoponeva a duro giudizio critico il clero mu- sulmano che esercitava un forte ascendente non solo sui fedeli ma anche sulle gerarchie politi- che a tutti i livelli. Il Báb riuscì a raccogliere una grande adesione in tutti gli strati della società, dai teologi agli intellettuali, fino alle popolazioni rurali. I mullà inizia- rono sin da subito una dura cam- pagna repressiva organizzando, assieme alla famiglia reale, un processo farsa per il Báb che venne riconosciuto colpevole di oltraggio alla religione e, di con- seguenza, condannato a morte. La sentenza venne eseguita in una piazza di Tabriz nel 1850. Negli anni successivi oltre 20mila seguaci del nuovo movimento vennero messi a morte. Di quel- l’eccidio, oltre alla popolazione locale, furono testimoni alcuni diplomatici occidentali che ripor- tarono in Europa le loro informa- zioni. Tra essi il piemontese Mi- chele Lessona, senatore del Re- gno, che tenne due conferenze sull’argomento a Torino nel di- cembre del 1880. Sotto il regime dello Shah Con la caduta della dinastia re- gnante dei Ghajar e la presa del potere da parte di Reza Shah Pahlevi, nel 1921, per i Bahá’í le cose non cambiarono molto. Anzi, suo figlio e successore Mohammad Reza Pahlevi non united4iran/Flickr.com

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