Missioni Consolata - Dicembre 2014
72 MC DICEMBRE 2014 nunciare i suoi protettori perché aveva parlato con il padre, in Nigeria, al quale erano state rotte entrambe le gambe per mandare un «messag- gio» a lei, nel caso le fosse venuto in mente di ribellarsi. «Meglio che muoia io piuttosto che mio padre o mia madre», aveva risposto la gio- vane davanti alla proposta di suor Va- leria di aiutarla a uscire dal giro. «A volte riusciamo a parlare anche con i clienti. Alcune di queste persone svi- luppano una vera e propria dipen- denza dal sesso, finiscono per indebi- tarsi, rubare in casa o perdere la ra- gione. Ricordo il caso di un uomo che non trovava più la “sua” ragazza - probabilmente vittima di una retata - ed era disperato perché, diceva, non poteva fare a meno di lei, le voleva bene come a una figlia... A una figlia, capisci?». Insieme al Ciss (Coordina- mento internazionale Sud-Sud) e ad altre associazioni sta seguendo la campagna io-non-tratto per la sensi- bilizzazione e informazione contro la tratta di esseri umani. «Lavoriamo anche con le scuole nel progetto La scuola non tratta », spiega suor Vale- contrano per l’aperitivo. «Vedi?» dice indicando qualche banco del mercato gestito da africani o asiatici, «è vero che fanno i lavori più umili ma qualcuno comincia an- che ad avere il suo banco al mercato. La Sicilia dovrebbe ricevere un pre- mio per l’accoglienza ai migranti per- ché, pur con tutte le difficoltà che ci sono, qui a Ballarò la vediamo, ec- come». Suor Valeria è impegnata da anni nella lotta alla tratta di esseri umani e a Palermo, dove si stima che le donne vittime di tratta siano circa quattrocento, collabora con la Cari- tas, con i padri salesiani del Santa Chiara e con il Coordinamento anti tratta «Favour e Loveth», di cui fanno parte una quarantina di associazioni. Due volte a settimana, una di notte e una di giorno, esce con l’unità di strada per andare a contattare le ra- gazze costrette a prostituirsi. In venticinque anni di lavoro contro la tratta, prima a Verona e poi a Pa- lermo, ha ascoltato centinaia di storie terribili: come quella della ragazza ni- geriana costretta ad abortire per tor- nare sulla strada, che rifiutava di de- La tratta di esseri umani Come succede nel ragusano, dove re- centemente è emerso che molte donne rumene, impiegate come braccianti nelle serre ortofrutticole delle campagne di Vittoria, sono co- strette a subire continui abusi ses- suali da parte dei loro datori di lavoro nel silenzio sia della comunità ru- mena che di quella ragusana. È stato il parroco, don Beniamino Sacco, a denunciare per primo i «festini agri- coli» documentati lo scorso 15 set- tembre anche in un articolo del setti- manale L’Espresso . «Il Coordina- mento anti tratta», racconta suor Va- leria Gandini, comboniana che ha la- vorato per anni in Sudan, Etiopia e Uganda, «si sta interessando alla si- tuazione e sta facendo un lavoro di sensibilizzazione affinché sia messa fine a questa vergogna». Suor Valeria vive nella casa accanto alla chiesa di San Nicolò di Bari all’Albergheria, nel cuore di Ballarò; la sua voce si confonde con i ritmi della musica dance che rimbombano dalle casse dei locali nella piazza davanti alla chiesa dove centinaia di ragazzi s’in- Cooperando… # Da sinistra, in senso antiorario : un banco al mercato di Ballarò; in- gresso dell’oratorio di Santa Chiara; migranti in una piazzetta vicino a Ballarò; la chiesa di San Carlo con- vertita in refettorio e dormitorio; suor Valeria Gandini al centro San Carlo e Santa Rosalia.
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