Missioni Consolata - Dicembre 2014

molti hanno pensato che fosse troppo! Ultima os- servazione: quando ven- gono scoperti i grandi e- vasori (cantanti, corrido- ri, industriali...) lo stato si accorda sul 20% del dovuto. Che sia questo quanto lo stesso stato pensa sia il giusto da pa- gare? Grazie dell’atten- zione e cordiali saluti. Saverio Compostella email, 15/10/2014 Cari amici, credo che potremmo con- tinuare all’infinito a parla- re di tasse, ciascuno con le sue buone ragioni, per- ché la situazione italiana è davvero complicata, con situazioni di palese ingiu- stizia e corruzione diffu- sa. Non entro nei partico- lari, penso basti già quan- to ricordato dai nostri lettori. Due punti vanno però salvati: non tutti gli i- taliani sono evasori, an- che se la tentazione di farlo è grande; e non tutti gli amministratori pubbli- ci o i politici sono dei cor- rotti o corruttori. La com- plessità della situazione, e i perversi meccanismi economici nazionali e in- ternazionali, non aiutano certo. Secondo fonti auto- revoli, la prima causa d’ingiustizia (e quindi del- la grande tassazione) è il debito pubblico, diventato ingestibile non per l’am- montare dei soldi effetti- vamente usati, ma per il diabolico sistema di cal- colo degli interessi mano- vrati da grandi speculato- ri fuori da ogni controllo. Fino a quando tutta la po- litica non si darà una mossa per riportare la fi- nanza sotto il controllo dei governi, i governi stessi (e le nazioni che rappresen- tano) resteranno alla mercé di questi sistemi e- conomici ormai sovrana- zionali, mentre i normali cittadini saranno dissan- guati dalle tasse. Gli stes- si politici, poi, devono smetterla di legiferare te- nendo più conto degli in- dici di gradimento che del vero bene comune, so- prattutto dei giovani e di chi (troppi!) ormai vive sotto il livello di povertà. Grazie per la partecipa- zione a questo dibattito, che, per ora, finisce qui. PROSTATA Posso dire la mia? Sono un lettore antico di MC, da trent’anni con l’Asso- ciazione «S.O.S. Tanza- nia» che riunisce un cen- tinaio di famiglie e offre qualche aiuto con l’invio di farmaci e prodotti me- dicali all’ospedale di Ikonda ed alla missione di Iringa. Fatta questa premessa che nulla ha a che vedere con il tema in oggetto vorrei innanzi tutto complimentarmi con la D.sa Rosanna No- vara Topino per la pro- fessionalità, la dotta, sin- tetica e chiara esposizio- ne nel trattare la patologia in questione. Sono anche il responsa- bile dell’Associazione «Missione Vita» che ope- ra presso l’Ospedale di Rivoli nel reparto di uro- logia diretto dal Dott. Maurizio Bellina. Offria- mo sostegno umano e psicologico, coadiuvati dalla psicologa D.sa Pie- ra Rosso, ai pazienti che, colpiti da neoplasia, sono sottoposti a prostatecto- mia radicale. Sento in modo particolare il tema della sofferenza e nel ca- so specifico il problema della prevenzione. Quanti sono abbonati e leggono le riviste di me- dicina? Le nostre Asl quanto investono nella prevenzione? Ho la profonda convin- zione che ogni atto, ogni mezzo d’informazione, ogni pubblicazione laica o cattolica che abbia co- me obiettivo la salute delle persone sia legitti- mo e non deve scandaliz- zare nessuno. Mi pare di ricordare che Gesù proprio attraverso le guarigioni del corpo arrivava a convertire i cuori. Forse che il primo 6 MC DICEMBRE 2014 redazione@rivistamissioniconsolata.it mcredazioneweb@gmail.com pensiero dei nostri mis- sionari è limitato alla so- la Parola di Dio? Non mi risulta. Per quel poco che conosco, li ho visti impegnati a curare e al- leviare prima di ogni co- sa le sofferenze umane. Lasciamo quindi che questa nostra rivista, let- ta da migliaia di persone , offra questa opportunità e se qualche lettore è in disaccordo pazienza, si- curamente ci saranno molti consensi a partire dal sottoscritto. Vincenzo Misitano email, 13/10/2014 La risposta alla lettera riguardo il servizio sulla Prostata pubblicata sulla rivista Missioni Consola- ta di ottobre 2014 a pag. 5 mi induce al seguente commento: «Caro Diret- tore, la Sua risposta è assolutamente condivisi- bile e azzeccata. Compli- menti!». Egizia Angheben email, 17/10/2014 UNITÀ DEI CRISTIANI (Che onore) ricevere una risposta ampia e artico- lata da un dotto biblista, che, in base allo stile, potrebbe addirittura es- sere il mitico Don Fari- nella (vedi MC 8-9/2014, p. 5, L’eterno riposo ). Al- lora, siccome l’appetito vien mangiando, mi per- metto di sottoporre altri due dubbi da dilettante, senza alcuna fretta per la risposta. Unità dei cristiani: il pro- cesso, più che lento, mi sembra cerimoniale, perché obiettivamente penso sia dura parlare di unità con chi, in via pre- ventiva, si è proclamato infallibile. E poi, è sacro- santo chiedere il recipro- co rispetto dove si convi- ve da secoli, superando rapporti tempestosi (per esempio Calvino a Gine- vra non era tenero né coi cattolici né con gli altri protestanti, e aveva sem- pre il fiammifero in ma- no, che neanche l’inqui- sizione...). Mi sembra po- co gentile lanciarsi in «missioni» in terre dove non ci sono cattolici ma ci sono chiese di cui ac- cettiamo i sacramenti, come quella ortodossa. Insomma, Giovanni Pao- lo II, lanciando la missio- ne in Russia, mi è sem- brato più polacco che pa- pa... Un dubbio fantascientifi- co: guardando il cielo stellato, uno dubita che sia un po’ presuntuoso pensare che tutta questa meraviglia sia stata creata per dare un pano- rama ai rissosi abitanti di un piccolo pianeta, e che da qualche parte dovreb- bero esserci degli altri esseri raziocinanti. Se è così, anche loro hanno fatto la trafila del pecca- to originale? E hanno a- vuto un Salvatore? E co- me la mettiamo con la Trinità e l’unigenito figlio di Dio del nostro Credo? Claudio Bellavista email, 20/08/2014 Onorato di essere parago- nato all’impareggiabile Don Farinella. Per la bre- ve risposta è bastato l’aiu- to di un solido dizionario biblico. Quanto alle altre due questioni, provo solo ad accennare dei punti di riflessione. Unità dei cristiani L’esperienza della divisio- ne è antica quanto la Chiesa, come documenta- no le lettere di s. Paolo e i testi attribuiti a s. Giovan- ni. Probabilmente il capi- tolo 17 del Vangelo di Gio- vanni, dove Gesù prega per l’unità, è già una rilet- tura che la Chiesa, ferita dalle divisioni che esiste- vano nel suo seno verso la fine del primo secolo, ha fatto della Parola del Si- gnore per ricordarsi che l’unità non è frutto sem- plicemente degli sforzi u- mani ma è dono di Dio e risposta a una precisa vo- lontà del Signore.

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