Missioni Consolata - Dicembre 2014
44 MC DICEMBRE 2014 Un universo eterno e immutabile In alternativa all’archetipo del gesuita belga, nel 1948 gli scienziati Fred Hoyle, Hermann Bondi e Thomas Gold proposero la teoria dello stato stazio- nario. La legge da cui i tre ricercatori partivano per con- fermare i loro assunti, era il Principio cosmologico perfetto secondo cui l’universo è immutabile e identico in ogni punto e in ogni epoca. A prima vi- sta l’idea di un mondo invariato avrebbe potuto far pensare a un rimando dogmatico di stampo reli- gioso (ed è per questo che venne accolta con favore dagli ambienti conservatori cristiani), ma essa era proprio la tesi che i tre scienziati volevano confu- tare. Secondo loro l’idea di Lemaître collimava troppo con la creazione biblica e occorreva ripor- tare la scienza nel suo alveo neutrale. La teoria dello stato stazionario andava a conci- liarsi con la Legge di Hubble grazie all’idea di una continua creazione di materia. In questo modo la densità energetica totale si sarebbe mantenuta co- stante. Considerando la grandezza dell’universo e la sua espansione secondo la costante di Hubble, la creazione di materia necessaria a compensare la perdita di densità sarebbe stata bassissima: un atomo di idrogeno per ogni metro cubo di spazio in un miliardo di anni. Fu durante questa iniziale controversia che il 28 marzo del 1949 Fred Hoyle, durante un programma radiofonico alla BBC contestò «l’ipotesi che tutta la materia dell’universo sia stata creata durante un big bang in un tempo preciso del passato remoto». L’idea di un improvviso big bang fu talmente effi- cace che il neologismo, originariamente creato per screditare il modello di Lemaître, venne adottato dal mondo scientifico e non. Nel 1993 la rivista astronomica Sky and Telescope avviò un concorso mondiale per trovare un nuovo nome alla teoria del Big Bang. La giuria composta da astronomi, pre- sentatori televisivi e scrittori di fama mondiale de- cise che nessuna delle 13.099 proposte pervenute fosse migliore di Big Bang. Il modello di Lemaître non spiegava, però, cosa fosse in realtà l’atomo primigenio, limitandosi a dire che in quella limitata sfera era racchiusa tutta la massa che avrebbe poi composto l’universo così come oggi lo vediamo. Nel 1948 fu Ralph Alpher il primo a suggerire l’idea di un «brodo primordiale» di fotoni e particelle nu- cleari da cui si sarebbe evoluto l’universo. Il 24 aprile 1948 Science News Letter pubblicò un arti- colo in cui, parlando della bomba atomica, citò un passo di una relazione di Alpher, secondo cui «All’i- nizio di tutto, l’universo aveva densità infinita con- centrata in un singolo punto zero. Poi, appena 300 secondi - cinque minuti - dopo l’inizio di tutto, ci fu una rapida espansione e raffreddamento della ma- teria primordiale. I neutroni - le particelle che inne- scano la bomba atomica - iniziarono a decadere in protoni costruendo i mattoni per gli elementi più pesanti (…) Questo atto di creazione degli elementi chimici durò un tempo sorprendentemente corto, appena un’ora». La Bibbia indica in circa 6 giorni l’atto della creazione. Teorie e dibattiti La teoria del Big Bang fu contrastata dall’Unione Sovietica, che la considerava troppo legata alla reli- gione e al mito biblico della creazione. Nel 1948 gli scienziati sovietici si riunirono a Leningrado per cercare una soluzione alternativa e più materiali- stica al redshift , o spostamento verso il rosso, il fe- Il rilevatore di particelle denominato Alice ( A Large Ion Collider Experi- ment ).
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