Missioni Consolata - Dicembre 2014

secondi 1 dopo il Big Bang, il momento in cui l’uni- verso cominciò ad essere visibile anche ad un ipo- tetico uomo che lo avesse potuto guardare, dato che raggiunse la grandezza di una mela, pur man- tenendo una temperatura di 10 30 gradi centi- gradi 2 . Fu, quella, l’Era dell’inflazione, quando la forza elettronucleare si separò in due componenti, la forza elettrodebole e la forza forte dando origine alle coppie di particelle e antiparticelle che si anni- chilirono a vicenda. L’umanità, quindi, farà un ulteriore passo in avanti (o, se vogliamo, indietro, visto che il nastro degli accadimenti verrà riavvolto verso l’inizio di tutto), giungendo molto vicina a quella che fu la nostra nascita galattica, il Big Bang appunto. «Sarà un viaggio incredibilmente affascinante che ci permetterà di scoprire nuove frontiere restando comodamente seduti davanti ai nostri computer» afferma Giulio Aielli, dell’Università di Tor Vergata di Roma e ricercatore al detector Atlas, uno dei due laboratori del Cern (l’altro è il Cms) in cui è stata di- mostrata l’esistenza del bosone di Higgs. In questa Atene della Fisica (non la sola al mondo) è inevitabile che si concentrino le attenzioni di nume- rose istituzioni non solo scientifiche, ma anche umanistiche e, soprattutto, religiose. Lo studio dell’imperscrutabile e dell’essenza di ciò che siamo è, da sempre, stato campo di scontro tra scienza e teologia. Ma se dalla parte della fisica (il campo di cui ci stiamo occupando) si riscontra una maggiore apertura verso il dialogo, in alcuni am- bienti teologici sussiste un atteggiamento di diffi- denza (se non addirittura di ostilità) verso la scienza. Sergio Bertolucci, direttore della ricerca e calcolo scientifico al Cern di Ginevra ( cfr. intervista a pagg. 46-49 ) smussa i toni affermando che «Il conflitto tra scienza e religione non esiste più nella cultura occi- dentale da almeno trecento anni, dal momento in cui la gente ha deciso che la fisica ha a che fare con lo spazio e il tempo e la religione ha a che fare con quello che esiste al di fuori dallo spazio e dal tempo. Ci sono ambiti come la medicina, in cui questa dis- puta è ancora presente perché i confini sono meno separati gli uni dagli altri, ma nel caso della fisica l’etica non viene modificata». Eppure ancora oggi c’è chi contesta questa distin- zione: la laicità del Cern è stata oggetto di specula- zioni e di critiche da parte di chi vorrebbe la scienza asservita ai dogmi religiosi. Durante un recente convegno di creazionisti evangelici americani, un oratore ha contestato il fatto che al centro di ricerca europeo vi sia solo un simbolo religioso, per di più non cristiano. Si tratta della statua di Shiva Nata- raja, il Signore della Danza, donata dal governo in- diano nel 2004, che simboleggia la danza della crea- zione e della distruzione cosmica di Shiva. «Personalmente avrei preferito un luogo meno pub- blico, più appartato, ma non vi è stata alcuna pole- mica tra i fisici per la scelta fatta. La fede è un pro- blema personale, la scienza è un problema all’in- terno di una costruzione della conoscenza. Il mio rapporto con Dio è un problema personale perché nella conoscenza questo rapporto non esiste dato che non lo posso verificare: o ci credo o non ci credo» spiega ancora Sergio Bertolucci. Alla ricerca del «tempo zero» Per lefebvriani, creazionisti, Testimoni di Geova e alcuni (per fortuna pochi) ambienti cattolici inte- gralisti, l’interpretazione della Bibbia viene fatta in modo letterale dimenticando che è un libro scritto a più mani e redatto in funzione di una riflessione teo- logica. Il versetto «Sapienza è riflesso della luce pe- renne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio» (Sap 7, 26) viene così interpretato in modo fon- damentalista accettando solo quel tipo di ricerca della conoscenza che viene fatta in nome di un fine • L’universo è stato creato o si è evoluto? Creazionismo o evoluzionismo? • Il Big Bang è veramente l’inizio del tutto o è solo una fase transitoria di un percorso che si ripete ciclicamente? • Riuscirà mai l’uomo a capire l’origine dell’u- niverso? • Di cosa siamo fatti? • Perché ricercare i mattoni primari della materia? • Può Dio aver creato qualcosa senza poterne determinare ogni caratteristica? • Come leggere la Bibbia? La Bibbia può spiegare scientificamente l’universo? • Qual è il confine che separa scienza e religione? L’inizio, l’universo, l’uomo DOSSIER MC CERN DICEMBRE 2014 MC 37

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