Missioni Consolata - Dicembre 2014
I l 2015 sarà un anno importante per la fisica al- meno per due motivi: il primo è la celebrazione dell’«Anno internazionale della luce» indetto dall’Unesco; il secondo riguarderà il Cern, l’«Organizzazione europea per la ricerca nucleare», il centro di ricerca sulle particelle che ha sede poco lontano da Ginevra e che nel 2014 ha compiuto 60 anni. Qui, dopo tre anni di manutenzione, ripartirà l’Lhc, il Large Hadron Collider («Grande collisore adronico»), il ciclopico anello dalla circonferenza di 27 chilometri in cui protoni e ioni pesanti collidono per dividersi nelle loro particelle elementari: i quark ( riquadri a pagg. 42-43 ). Sono stati gli esperimenti effettuati all’Lhc che hanno permesso di verificare nel 2012 l’esistenza di ciò che i fisici teorici avevano solo ipotizzato sin da- gli anni Sessanta: il «bosone di Higgs» (quella che dai media è stata ribattezzata «la particella di Dio»). I prossimi anni saranno dedicati alla ricerca di aspetti della materia che, se confermati dalle speri- mentazioni, rivoluzioneranno totalmente il Modello standard, lo schema matematico che descrive le particelle fondamentali con le loro interazioni e, quindi, la nostra visione del mondo. «L’idea di tutti gli esperimenti che vengono effet- tuati dai laboratori dell’Lhc, Alice, Atlas, Cms e Lhcb è quella di ricercare segnali di fisica che non siano previsti dall’attuale Modello standard» af- ferma Monica Pepe-Altarelli, fisica che lavora all’e- sperimento Lhcb del Cern. I fisici, specialmente quelli teorici, oltre ad essere dei grandi conoscitori della materia, sono anche un po’ burloni, poeti, filosofi e la caccia a queste parti- celle ha scatenato la fervida fantasia dei ricercatori i quali hanno chiamato i corpuscoli con nomi biz- zarri: materia oscura, energia oscura o, ancora, Susy (dalle iniziali di Super Symmetry ), proprio come una sirenetta a cui piaccia nascondersi tra i flutti del mare cosmico. La scienza, la fede e l’origine dell’universo Frequentare il Cern e i suoi laboratori è come es- sere sul set di Guerre Stellari, con la grande diffe- renza che qui la fantascienza non esiste e la batta- glia che si combatte non è quella per la sopravvi- venza, ma per la conoscenza. «Il Cern è molto più che un luogo di semplice ri- cerca. È un centro per l’educazione e la formazione di studenti e di insegnanti» ribadisce Monica Pepe- Altarelli. «Qui, a differenza di altre istituzioni, si co- munica. E parlo di comunicazione non solo tecnolo- gica, ma anche culturale e umana. Il Cern è un re- taggio di cooperazione pacifica ed efficiente tra po- poli e paesi». Con il potenziamento dell’Lhc i ricercatori sperano di riprodurre lo stato di materia che si formò 10 -35 NEI LABORATORI DEL CERN SCIENZA E RELIGIONE INCONFLITTO? DI P IERGIORGIO P ESCALI Il Cern è probabilmente il più prestigioso laboratorio di fisica delle particelle al mondo. È un’i- stituzione in cui la ricerca raggiunge i più alti livelli, ma anche un luogo dove scienziati di tutto il mondo lavorano in cooperazione. Lo abbiamo visitato in occasione del suo 60.mo compleanno cercando risposte a una domanda antica e controversa: scienza e religione sono in conflitto? Al Cern la risposta (unanime) è stata «no». Ma fuori dai laboratori non tutti concordano. 36 MC DICEMBRE 2014 La sala controllo del progetto Atlas ( A Toroidal Lhc Apparatus ).
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