Missioni Consolata - Dicembre 2014
MC ARTICOLI DICEMBRE 2014 MC 29 una crisi più ampia: il concepire la società come fosse nient’altro che un mercato. In tutti i settori, l’educazione, la scuola, la salute, gli affetti, noi rischiamo di pen- sare secondo la logica del mer- cato, cioè secondo una logica del pareggio: io dò qualcosa per rice- vere in contraccambio qualche cosa di uguale e contrario. Quando riduciamo la società a questo, perdiamo qualcosa di fondamentale della nostra uma- nità. Mi pare che oggi abbiamo ri- dotto la società alla logica del pa- reggio, e reagiamo alla crisi pro- dotta da essa con la stessa logica. Incapaci di vedere che noi siamo ben altro». Sembra quasi che la mancanza di speranza nella nostra epoca de- rivi in qualche modo dall’idea che il mercato sia una specie di de- stino inesorabile, contro cui non si può fare nulla. «È così! La spe- ranza fiorisce laddove c’è l’impre- vedibile. E il dono, la gratuità, è sempre qualcosa di imprevedibile perché non lo possiamo produrre noi, viene dalla generosità altrui, gratuita. La speranza secondo me invece muore laddove abbiamo ridotto la società soltanto a ciò che possiamo prevedere e gover- nare». La «banalità» del dono Dalla conversazione con don Ro- berto sembra emergere che il dono sia una realtà meno banale di quanto sembri a prima vista. Ad esempio, nel suo libro dice che, mentre il mercato ha una lo- gica dello scambio proporzionato tra dare e avere, il dono invece ha una logica dello scambio spropor- zionato. Mentre il mercato eli- mina il rischio, la gratuità, la rela- zione, la libertà, la responsabilità; il dono li prevede tutti. «Il dono funziona secondo una logica della sproporzione. Quando io ricevo un dono, viene a crearsi un dise- quilibrio tra me e il donatore, # Pagina precedente : i colori dei doni sotto l’albero. | Santa Claus di Rovaniemi, Lapponia, Finlandia. # In questa pagina in senso antiorario da qui sotto : pre- sepe vivente al Consolata Sh- rine, Nairobi, Kenya. | Prodotti della mostra dell’Immacolata degli Amici Missioni Consolata di Torino. | Una bimba scrive la sua lettera a Babbo Natale. | Bimbe a Cartagena, Colombia. © Af MC / Gigi Anataloni contraffatto nel momento in cui non si riflette a sufficienza su quello che c’è in gioco in esso. Ad esempio il dono diventa negativo quando è sempre e soltanto uni- direzionale. In un caso del genere si crea una strutturale disugua- glianza tra gli uomini. Qualcuno dona e qualcuno riceve senza possibilità di scambiare i ruoli. Nel dono autentico invece, nel momento in cui doniamo rice- viamo. Quando faccio un dono a qualcuno, come minimo ricevo da lui la possibilità di fargli un dono. Sono attivo, ma nello stesso tempo anche passivo: tutti siamo insieme donatori e donatari». Il mercato è una grande cosa Don Roberto con la sua voce cor- diale pronuncia le parole «dono autentico», ma a noi viene da chiederci se il dono vero sia possi- bile, soprattutto in un mondo che sembra sempre più ridotto a mer- cato, in cui la logica del mercato, dello scambio, sembra un destino a cui non possiamo sottrarci. Vi- viamo in un tempo in cui la spe- ranza fatica a sopravvivere. «Il mercato è una grande cosa, ma è una realtà dentro un’altra realtà ben più grande che è la società umana. La crisi economica in cui oggi viviamo è solo una parte di © Af MC / Gigi Anataloni © Cristina Mussetto
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