Missioni Consolata - Dicembre 2014

BIELORUSSIA La situazione religiosa Privilegi poco ortodossi Per le chiese diverse da quella ortodossa la situazione è complicata. mercato interno. Praticamente un regalo. Senza i rubli di Mosca, che oltre a finanziare di fatto il mer- cato bielorusso ha recentemente iniettato liquidità per un valore sti- mato in 3 miliardi di dollari sotto forma di prestito, il paese guidato con pugno duro da Lukašenka ri- schierebbe il default . In cambio, Lukašenka è da sempre il più fedele alleato di Putin. Il primo a intravedere una forma di riunificazione con la Russia, il più volenteroso a concedere suolo per le basi militari di Mosca, il più so- lerte a favorire un’ exit strategy dalla crisi in Ucraina offrendosi come mediatore tra il Cremlino, Kiev e i separatisti del Donbass. E anche se, recentemente, ha fatto un po’ la voce grossa con il suo mentore, criticando l’annessione della Crimea e rifiutandosi di rico- noscere l’autonomia delle regioni separatiste nell’Est dell’Ucraina, il totale appiattimento sulla politica russa non è mai stato messo in di- scussione. Dopo le pianure, ecco Minsk L’autostrada che attraversa il paese da est a ovest è noiosa come un mare in calma piatta. Pia- nure, pianure, pianure. E poi, dopo ore, c’è Minsk. La capitale si staglia come una cattedrale sull’o- rizzonte bielorusso. Una catte- drale laica fatta di asfalto e se- mafori. Minsk non è come te l’a- spetti. Non è come qualsiasi altra grande città ex sovietica a cui i soldi hanno cambiato il volto: co- lori, insegne luminose, cartelloni pubblicitari. Non è, per intenderci, una piccola Mosca. È piuttosto una versione rimodernata di quella che è stata per decenni, dopo essere risorta dalle macerie della Seconda guerra mondiale, la capitale della repubblica socialista sovietica di Bielorussia. Edifici ma- 24 MC DICEMBRE 2014 S econdo gli ultimi dati diffusi dal Commissario per le religioni e le nazionalità della repubblica di Be- larus’, il 58% dei bielorussi si dichiara apparte- nente a una fede religiosa, mentre ben il 42% si di- chiara non credente. Dei fedeli, l’82% è cristiano orto- dosso e il 12% cattolico. Il restante 6% professa altre religioni. Si registra anche, sempre all’interno della comunità ortodossa, una minoranza di «Vecchi cre- denti», fedeli al vecchio rito russo ortodosso. Lo stesso Lukašenka, in occasione di una visita in Vaticano, si di- chiarò «ateo ortodosso», rimarcando l’ambiguo rap- porto tra stato e religione nel paese. La Chiesa ortodossa bielorussa appartiene al Patriar- cato di Mosca e fa riferimento al metropolita di Minsk e Slutsk, Filaret. Nel 2003 la Chiesa ortodossa firmò con la repubblica un trattato di collaborazione che le conferisce di fatto uno status privilegiato rispetto alle altre confessioni. In particolare, le altre organizzazioni religiose pre- senti in Bielorussia contestano le statistiche ufficiali. Secondo la Chiesa cattolica, quasi 1,5 milioni di bielo- russi sono di fede cattolica, pari al 15% di tutta la po- polazione 1 . Discorso analogo viene fatto dalla Chiesa protestante e da altre confessioni. N onostante la Costituzione della Bielorussia rico- nosca la libertà di culto e non preveda alcuna religione di stato, la legge sulle religioni del 2002 prevede una serie di restrizioni tra cui l’obbligo di registrazione per le organizzazioni religiose, mentre il concordato del 2003 riconosce alla Chiesa ortodossa il ruolo di religione tradizionale del popolo bielorusso. Secondo l’Ong Index on censorship 2 la Chiesa bielo- russa ortodossa è molto vicina al regime di Lukašenka tanto da diventarne spesso strumento di controllo del consenso. Il codice penale prevede tra i reati politici anche l’appartenenza a organizzazioni religiose non registrate mentre, sempre secondo Index on censor- ship , i servizi segreti bielorussi redigono frequenti informative sulle organizzazioni religiose diverse dal- l’ortodossa. Da.El. (1) Cfr. Luca Bovio, Emozioni e sfide , MC luglio 2013. (2) Il sito: www.indexoncensorship.org . © lya Kuzniatsou / Belarusproductions com