Missioni Consolata - Dicembre 2014
ITALIA 20 MC DICEMBRE 2014 vocato in maniera efficace, ha ri- preso la vita familiare con moglie e figli, ed è anche impegnato nel promuovere i diritti dei malati». Ma quali sono i fattori che aiutano a guarire, o comunque a recupe- rare una vita serena e dignitosa? «Intanto è di grande aiuto avere una famiglia che ti sostiene, di- sposta a partecipare al percorso di cura, e avere degli amici: uno studio degli anni ’90 ha mostrato che il rischio di ricadute è minore se si ha una rete sociale di almeno sette persone di riferimento, con- tro il rischio di isolamento» spiega Zamburru. È poi importante stabilire una buona relazione tra il malato e i medici che se ne prendono cura (la cosiddetta «alleanza terapeu- tica»). Ed è utile poter contare sulle capacità e le competenze preesistenti nel paziente prima della malattia. «Anche una situa- zione economica decente aiuta. Viceversa la povertà, la crisi del la- voro ecc. possono essere fattori di rischio per la salute mentale» dice Zamburru. Per questo nel 2008 ha deciso di fondare il Caffè Basaglia, un circolo culturale e ricreativo che dà lavoro a ragazzi con pro- blemi psichici, impiegati in attività di cucina, servizio ai tavoli, ecc. (www.caffebasaglia.org) . «In base alla nostra esperienza la malattia è superabile con l’accettazione sociale, dando alle persone di- gnità e riconoscendo loro un ruolo, non solo episodico». Per questo è importante «conce- dere delle seconde possibilità e, se occorre, delle terze e delle quarte, anche ai pazienti malati da tempo e per i quali si sono già tentati percorsi riabilitativi o d’in- serimento lavorativo» sostiene Ti- baldi. «Non bisogna arrendersi, neanche davanti alle situazioni che sembrano più disperate. Esi- stono casi come quello di Ken Steele, un americano malato di schizofrenia dall’età di 14 anni, che è guarito dopo 32 anni». Mai darsi per vinti, dunque. Come dice Tibaldi, «l’idea dell’inguaribilità è l’ultimo muro del manicomio che ci resta da abbattere» Stefania Garini © Massimo Maiorino A UTOBIOGRAFIE • Ken Steele, E venne il giorno che le voci tacquero. Viaggio nella follia e nella speranza , Mimesis 2010. • Lia Van der Win (Govers), Un legame materno non si recupera più? Autobiografia di una schizofrenica gua- rita , Mimesis 2010. • Aa.Vv., Vivere con le voci. 50 storie di guarigione , Mi- mesis 2011. • Elyn Saks, Un castello di sabbia. Storie della mia vita e della mia schizofrenia , Franco Angeli 2013. • Alice Banfi, Tanto scappo lo stesso. Romanzo di una matta , Stampalternativa 2008. S AGGI • Robert Whitaker, Indagine su un’epidemia. Lo straor- dinario aumento delle disabilità psichiatriche nell’e- poca del boom degli psicofarmaci , Fioriti 2013. • Aa.Vv., Storie di recovery. Percorsi ed esperienze nella riabilitazione psichiatrica , Erickson 2013. • Izabel Marin, Silva Bon, Guarire si può. Persone e di- sturbo mentale , Alphabeta Verlag 2012. • Rita Dalla Rosa, La fabbrica delle malattie. Bambini e psicofarmaci: ecco come le multinazionali cercano di ammalare i nostri figli , Terre di Mezzo 2012. • Ron Coleman, Mike Smith, Lavorare con le voci , Ega 2006. • Luigi Cancrini, Date parole al dolore. La depressione: conoscerla per guarire , Frassinelli 2003. F ILM • Ivo il tardivo , 1995, di e con Alessandro Benvenuti (su stigma e reinserimento sociale). • A Beautiful Mind , 2001, di Ron Howard (storia vera del premio Nobel John F. Nash, affetto da schizofrenia, con Russell Crowe). • Si può fare , 2008, di Giulio Manfredonia, con Claudio Bisio e Giuseppe Battiston (sul reinserimento lavora- tivo). • C’era una volta la città dei matti , 2010, di Marco Turco (su Franco Basaglia e la chiusura dei manicomi). R INGRAZIAMENTI Si ringraziano per le foto: Caffè Basaglia, Lia Govers, Giuseppe Tibaldi. Per la vignetta: Riccardo Marassi. Le dichiarazioni del dott. Tibaldi e del dott. Zamburru riportate nell’articolo sono state autorizzate dai loro ex pazienti Lia Govers e Roberto Rolli. Bibliografia, filmografia # Lo psichiatra e psicoterapeuta Ugo Zamburru.
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