Missioni Consolata - Dicembre 2014
DICEMBRE 2014 MC 15 ItAlIA di STEFANIA GARINI «l a prima volta che sen- tii le voci avevo 18 anni, ero da poco an- data via di casa e vi- vevo sola. L’episodio durò una settimana e non lo dissi a nes- suno. Dopo varie vicissitudini, quando avevo 42 anni mia madre morì; da allora le voci non mi hanno più abbandonata per di- versi anni». A parlare è Lia Go- vers, classe ’52, di origine olan- dese ma residente in Italia dall’età di 20 anni. Settima di 11 figli, da piccola Lia assiste allo sfacelo fa- miliare legato alla morte di un fra- tellino: la mamma finisce per tre mesi in uno Spdc, Servizi psichia- trici di diagnosi e cura (i cosiddetti «repartini», nda ), il padre - dopo aver tentato di dissotterrare il fi- glioletto al cimitero - si dà all’al- col. Lia e i suoi fratelli sono trascu- rati e costretti a una vita di sacri- fici. Lei, forse più fragile, patisce fin da piccola un senso di abban- dono, non sentendosi amata e ac- cettata dalla madre. Una volta morta la mamma, e con lei la speranza di ricucire il loro rapporto, si scatena la follia. «Le voci esistevano solo nella mia te- guArIrE DI MAlAttIE MEntAlI sI può PAZZIA: L’ULTIMO MURO I medici tendono a considerare la pazzia inguaribile. Da tenere sotto controllo con la chimica. Forti sono le pressioni delle multi- nazionali del farmaco. Ma guarire si può. Come dimostrano alcuni psichiatri e le storie che hanno raccolto. Cosa vuol dire guarire da una malattia psi- chiatrica? E quali sono i fattori determinanti per uscirne? Alcune risposte in questo servizio. © Riccardo Marassi, per gentile concessione
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