Missioni Consolata - Dicembre 2014

MC ARTICOLI cembre 2013 la Svizzera, che ha fatto un’inchiesta molto precisa, ha stabilito l’origine illecita dei fondi e deciso di toglierli a Duva- lier per restituirli allo stato hai- tiano, in quanto legittimo pro- prietario. «Stiamo discutendo con le auto- rità svizzere su come i fondi sa- ranno trasmessi ad Haiti. Ab- biamo fondati timori sul loro uti- lizzo, perché ci sono molti duva- lieristi nel governo. Lo stesso mi- nistro dell’Interno, David Basile, è il capo del partito duvalierista ( Parti de l’Unité national ). Un po- sto strategico, molto importante anche per le future elezioni. Ab- biamo fatto proposte che orien- tano l’uso dei fondi verso il raffor- zamento dei diritti umani, l’ugua- glianza di genere, le prigioni. Queste ultime non sono cambiate dai tempi della dittatura». In appello Il secondo passaggio è stato in Corte d’appello. In questo grado di giudizio le udienze sono pubbli- che, al contrario del primo grado. Il Collettivo si è battuto per far comparire Jean-Claude Duvalier davanti al giudice. «È stato diffi- cile ma ci siamo riusciti. Simboli- camente è stato molto impor- tante, per la lotta contro l’impu- nità: mostrare alla gente che un capo di stato poteva venire a ri- spondere davanti alla giustizia. Inoltre le vittime hanno potuto testimoniare. Questo ci ha fatto vedere una diversità di persone che hanno subito le persecuzioni: professionisti, cittadini, contadini. Molti abitanti della zona rurale di La Tremblay, a Croix-de-Bouquet, che ha sofferto enormemente, dove centinaia di loro furono massacrati. Alcuni furono impri- gionati sotto François e restarono in carcere sotto Jean-Claude. È stato importante registrare tutte le testimonianze». Duvalierismo senza Duvalier «I Duvalier hanno marcato Haiti a ferro e fuoco durante trent’anni di sistema totalitario, e hanno messo un macoute (qui inteso come du- valierista, nda ) nella testa di ogni haitiano» ha scritto l’esperto Chri- stophe Wargny. Si tratta forse di un’estremizzazione, ma la corrente duvalierista esiste e i duvalieristi sono ancora forti. Dalla sua fuga nel 1986 i diversi governi haitiani non hanno mai voluto fare un pro- cesso al regime. Le strutture messe in piedi dal suo governo sono rima- ste, per questo si parla di duvalieri- smo senza Duvalier. «La figura sim- bolica non era presente, ma la struttura era dormiente e tutto si è riattivato con il suo ritorno. E c’è poi il revisionismo: “Non era una dittatura, non era così terribile, guardate ora in che situazione si trova Haiti, sotto Duvalier non era così, era tutto perfetto”. Si fabbri- cano delle contro verità: si fa cre- dere che le vittime fossero solo terroristi, che attaccavano lo stato, destabilizzavano il paese. Invece tutti i documenti dimostrano il contrario. Senza dimenticare i boat people (fuga con i barconi verso gli Usa e le Bahamas, nda ). Oppure i braceros in Repubblica Domini- cana: Duvalier guadagnava un tanto per ogni haitiano che andava a lavorare in semi schiavitù per il taglio della canna da zucchero nei bateys . Ha fatto sterminare tutti i maiali creoli distruggendo l’econo- mia rurale. Ha fatto commercio di cadaveri di sangue. I crimini sono molti». Il 20 febbraio scorso, dopo mesi d’inchiesta, la Corte d’appello ha rovesciato la sentenza del giudice di primo grado: Duvalier è accu- sato di crimini contro l’umanità, occorre approfondire le inchieste. Ha nominato un nuovo giudice d’istruzione, Durin Duret, che deve interrogare le vittime e an- che i collaboratori di Duvalier, tutti quelli citati nel documento accusatorio. Sottolinea che questi crimini non vanno in prescrizione. DICEMBRE 2014 MC 13 # A sinistra : Danièle Magloire, sociologa, coordinatrice del Collettivo contro l’impunità. # Sopra in centro : un duvalierista mostra la foto di Duvalier alle ultime elezioni. Il Pun è il partito duvalierista. # A destra : foto d’epoca di una squadra di Tonton macoute . # A sinistra : Jean-Claude Duvalier in tribunale, febbraio 2013. # Pagina seguente : Papa Doc e la moglie Simone il giorno delle elezioni presidenziali del 1957.

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