Missioni Consolata - Dicembre 2014
cata da 19 paesi tra i quali c’era Haiti. Alla creazione delle Nazioni unite, e Haiti è paese fondatore, la Carta di Norimberga fu allegata alla Dichiarazione universale dei diritti umani. I crimini contro l’u- manità dunque ci riguardano». Continua la sociologa, «Haiti è nata da una ricerca di umanità, con la rivoluzione anti schiavista, contro il codice nero, la legge dei francesi che ci relegava al ruolo di beni mobili e non di persone». In seguito al documento di accusa il giudice d’istruzione Carvés Jean ha fatto un’inchiesta molto leg- gera, «ha sentito una volta Duva- lier, ha ascoltato solo alcune vit- time, non si è mosso dall’ufficio», sostiene Magloire. «Questo giu- dice non è un duvalierista - conti- nua - ma era sotto pressione. Il contesto politico è cambiato». Nel 2011 è stato eletto presi- dente Michel Martelly (si veda MC gennaio 2012) con una grande spinta del governo degli Stati Uniti. «Martelly simpatizza apertamente con i duvalieristi. Ha dichiarato pubblicamente che si dovesse amnistiare Duvalier e vo- leva prenderlo nel suo gabinetto come consigliere politico. Ha poi optato per suo figlio François Nicolas Duvalier, il nipote di Papa Doc. In un paese che ha cono- sciuto una feroce repressione, il capo di stato visita l’ex dittatore e lo invita alle cerimonie ufficiali. È comprensibile la paura della gente verso il sistema». Nel gennaio 2012 il giudice d’istru- zione di primo grado ha eliminato dall’accusa i crimini contro l’uma- nità e derubricato i crimini finan- ziari a semplici delitti. Il Collettivo ha contestato la decisione, lo stato invece no. A contestare il risultato dell’istruttoria di primo grado c’era anche un altro gruppo di vit- time che ha presentato denuncia, ma non era parte del Collettivo. Jean-Claude Duvalier ha dichia- rato che era un insulto verso la sua persona osare dire che abbia preso un po’ di soldi. I fondi scomparsi Il governo Préval aveva chiesto alla Svizzera di recuperare i 6 mi- lioni di dollari residui dal saccheg- gio perpetrato dai Duvalier. Ma il nuovo governo non ha più dato seguito alla richiesta. Il Collettivo, invece, ha continuato a spingere il dossier in collaborazione con associazioni svizzere fino ad otte- nere il blocco dei fondi. Nel di- parenti scomparsi, giornalisti tor- turati, uccisi, esiliati». Le attività del Collettivo hanno dato origine a un altro gruppo, il «Comitato del dovere di memo- ria», composto da ex vittime e fa- migliari di vittime, che si dedica espressamente al lavoro di me- moria. C’era una collaborazione tra i due comitati, anche se il primo si occupa maggiormente dell’aspetto giuridico. Un lungo percorso Il Collettivo ha subito sollecitato la Commissione interamericana dei diritti umani (Cidh) dell’Orga- nizzazione degli stati americani, con sede a Washington, e ha ot- tenuto un’udienza il 28 marzo del 2011. «All’epoca ad Haiti c’era il governo di René Préval, che mandò un delegato. Quel go- verno era d’accordo sul fatto che lo stato haitiano dovesse fare un’inchiesta sui delitti della ditta- tura. Fu preparato un documento di accusa per crimini contro l’u- manità e crimini finanziari». Gli avvocati di Duvalier si sono fatti scudo a colpi di retorica, so- stenendo che i «crimini contro l’umanità» non esistono nel di- ritto haitiano. Danièle Magloire: «Effettivamente questo termine non c’è, perché sono codici vec- chi del XIX secolo. Ma occorre ri- cordare che per il processo di No- rimberga contro i nazisti, la Carta di Norimberga che per la prima volta definiva, tra gli altri, i cri- mini contro l’umanità, fu ratifi- HAITI 12 MC DICEMBRE 2014 © Marco Bello © AFP / Hector Retamal
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