Missioni Consolata - Dicembre 2014
HaItI di MARCO BELLO 10 MC DICEMBRE 2014 Q uattro ottobre 2014, il dittatore Jean-Claude Duvalier muore a 63 anni di attacco cardiaco. A casa sua, a Port-au-Prince. Ma facciamo un passo indietro. Il 16 gennaio 2011, a un anno dal terremoto, Duvalier atterra ad Haiti dopo un esilio (più che do- rato) di 25 anni. È un duro colpo per gli attivisti del movimento so- ciale haitiano e per famigliari e vit- time della dittatura duvalierista. Le associazioni di difesa dei diritti umani, il movimento femminista, quello contadino, le organizzazioni ecclesiali di base, gli intellettuali militanti nei partiti politici clande- stini, avevano fatto un fronte unico per cacciare Jean-Claude quello storico 7 febbraio del 1986. Il dittatore e i suoi collaboratori, protetti da Usa e Francia, riusci- rono a fuggire. Il movimento sociale a quel tempo aveva impiegato vent’anni a formarsi e consolidarsi, ma re- stava comunque poco organiz- zato e non aveva una struttura e un programma politico. Perse- guiva un obiettivo: farla finita con ventinove anni di terrore. DuvaLIER: ScomPaRSo nELL’ImPunItà totaLE Baby Doc è morto. Improvvisamente. Di morte naturale. Pochi uomini hanno causato tanta sofferenza. E lui ha trascorso la sua vita nello sfarzo. In totale impunità. L’uomo che, insieme al padre, ha più contribuito alla dannazione di Haiti. La società civile lot- tava per procurargli un giudizio terreno. E lui aveva in tasca un pas- saporto diplomatico. Restano il dovere di memoria e il processo ai suoi complici. IL PRESIDENTE A VITA ÈMORTO © AFP / Giovanni Coruzzi
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