Missioni Consolata - Novembre 2014
tante per le comunità negre de- tentrici di un antico sapere». La loro è la «pedagogia della sotti- gliezza»: i volontari e i responsabili della biblioteca hanno come «abi- tudine pedagogica» conversare con i lettori per capire cosa hanno appreso dai libri che hanno letto, se hanno dubbi o se vogliono ap- profondire certi argomenti. «È un lavoro pedagogico-educa- tivo - spiega Jeane -. I nostri lettori ritornano tante volte, e alcuni, nel corso del tempo, si trasformano in volontari. E tra questi ultimi, molti entrano all’Università. Per noi è una grande soddisfazione: ci mo- tiva, ci incoraggia ad andare avanti, nonostante le difficoltà economiche attuali. Prevalentemente ci autososte- niamo. Partecipiamo a progetti municipali, anche se è molto diffi- cile ottenere finanziamenti. La bu- rocrazia pone ostacoli enormi, ma noi andiamo avanti. Abbiamo an- che il nostro “blocco di Carne- vale”: ci fermiamo in vari punti della città e recitiamo poesie». Il laboratorio del prof. Jorge È uno spazio, quello della «Betty Coelho», di «resistenza intellet- tuale, morale e politica» in una Bahia ancora piena di ingiustizie, diseguaglianze e corruzione. Uno spazio di cambiamento e di pari opportunità per tutti. Come quello nel cuore del Pelourinho, il famoso quartiere storico di Salva- dor, animato dalla «Associação universidade da reconstrução an- cestral e amorosa», creata dal prof. Jorge Conceição, un geografo e storico, e dal «Museu do objeto imaginário», di cui è direttore. Jorge è un personaggio e lo si capi- sce già da come si presenta: barba e capelli lunghi, abiti fantasiosi e colorati, aria sicura e fiera. E a causa della sua storia personale e professionale di educatore e do- cente universitario molto «antisi- stema». Il museo che ha «ereditato» da un amico artista scomparso anni fa, è tutto un programma di strava- ganze: quadri con bottoni, piatti rotti, pezzi di motore, e altri og- getti vecchi o di recupero, messi insieme dalla fantasia dell’autore, João Augusto De Morães. «La sua idea era di lavorare la spazzatura a livello artistico - spiega il professore -. Non voleva usare la parola “riciclaggio”, ma “risignificazione”. Raccoglieva la spazzatura e la rigenerava, creando arte». Gli stessi locali accolgono l’Univer- sità, una sorta di ambulatorio di medicina naturale, un «ristorante vegetariano per poeti», eventi e altre iniziative, e danze ancestrali africane, con cui il professor Con- ceição riesce a mantenere il mu- seo. Sì, perché anche quest’altro luogo di cultura è ben lontano dal- l’interesse degli amministratori della Bahia. «L’Università è nata a seguito della mia esperienza come do- cente all’Ucsal ( Università catto- lica di Salvador ), alla Ufba ( Univer- sità federale della Bahia ), e all’U- neb ( Università della Bahia ), dove ho insegnato storia, geografia e geopolitica dell’Africa. Ho lasciato queste istituzioni a causa di perse- cuzioni politiche: le mie lezioni erano “differenti”. Insegnavo nei campi di calcio, sotto gli alberi, in- BRASILE 68 MC NOVEMBRE 2014 © bcesperanca wordpress com © bcesperanca wordpress com
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