Missioni Consolata - Novembre 2014
52 MC NOVEMBRE 2014 molto cambiate, spetta a noi laici seguire l’esortazione di San Fran- cesco di Sales: la Parola di Dio dev’essere praticata in modi di- versi, da ciascuno secondo la pro- pria vocazione. Aria missionaria che sprona Molto belli sono stati i momenti di confronto tra i partecipanti al convegno: abbiamo potuto scam- biare le nostre idee ed esperienze di laici missionari impegnati a te- stimoniare la Parola di Dio non solo per il breve tempo trascorso fuori dall’Italia, ma ogni giorno ovunque ci troviamo. Ci siamo lasciati con il desiderio di esplorare nuove strade che por- tino a uno scambio tra le nostre realtà laicali e i presbiteri, per po- terci vicendevolmente fecondare con stili e presenze alternativi. Ci siamo trovati univoci nella con- vinzione che la missionarietà e lo stile missionario non possano es- sere relegati a una «casella» della vita pastorale delle Chiese locali. Al contrario è emerso il desiderio che la missione sia la cifra sinte- tica di uno stile inclusivo e di un modus operandi capace di coin- volgere a 360 gradi le attività pa- storali. Ci siamo trovati concordi nell’af- fermare che una maggiore atten- zione verso i temi della giustizia, della pace e dell’integrità del creato possa aiutare ad alzare lo sguardo al di là dei confini nazio- nali, dove gli impoveriti della terra lottano quotidianamente per la sopravvivenza, e al di qua, sulle nostre comunità bisognose di una sempre maggiore co- scienza sociale e politica. Nonostante la brevità dell’incon- tro, è stato stimolante stare in- sieme, ritrovarsi tra «vecchi amici», conoscere nuove realtà ed esperienze, consolidare amici- zie in un clima di serenità e condi- visione. Abbiamo respirato a pieni polmoni con tutti i parteci- panti aria di impegno missionario e questo ci sprona a continuare sulle vie che il Signore ci ha messo davanti. Chiara Viganò serimento nella vita sociale, eco- nomica e culturale del territorio, promuove l’incontro e lo scambio tra persone di culture e religioni diverse e lavora alla costruzione di una cultura dell’accoglienza. Una fraternità laicale missionaria Ha concluso il pomeriggio del primo giorno di convegno il rac- conto di un’altra interessante no- vità: la fraternità laicale saveriana di Parma, un’esperienza di comu- nità laicale missionaria. La casa di Parma è pensata per accogliere e preparare i laici in partenza o di ritorno dalla mis- sione, ma anche per ospitare per- sone in difficoltà. Paolo e Gio- vanna, rientrati nel 2008 da Goma, in Congo RD, dopo diversi anni trascorsi in terra di missione, ci hanno detto che la loro finalità è «creare spazi di relazione fra- terna nella vita ordinaria». Spiritualità della vita laicale Il convegno si è concluso il lunedì 2 giugno mattina con l’intervento di Eugenio Jovine che, assieme alla moglie Elisabetta Piatti, è francescano secolare. Inviati dalla diocesi ambrosiana, hanno vis- suto tre anni a servizio della dio- cesi di Guanare (Venezuela) con una comunità di frati minori con- ventuali, dedicandosi in partico- lare ai giovani e ai più poveri. Eugenio ci ha aiutati a riflettere sul tema «spiritualità, preghiera e Parola di Dio». Da un excursus storico sullo stato dei laici nella Chiesa, abbiamo desunto che quasi mai si è parlato di spiritua- lità del laico fino al Concilio Vati- cano II. Ora però che le cose sono ITALIA # Qui accanto : Riccardo Colombo ( a destra ), accompagnatore di un’e- sperienza missionaria giovanile in Kenya, assieme a due membri del gruppo di casa Milaico (Nervesa della Battaglia, Treviso) e a due locali, e la moglie Chiara Viganò ( ritratta con due dei loro tre figli ), autrice dell’articolo. Chiara e Ric- cardo, laici missionari della Conso- lata di Bevera (Lecco), dopo due anni in Ecuador, da quasi nove vivono il loro mandato missionario in Veneto.
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