Missioni Consolata - Novembre 2014
narsi della malattia, l’inesorabile ora del congedo da questa vita». Per questo motivo i giovani si tro- vano spesso a confronto con fi- gure adulte demotivate e poco autorevoli, incapaci di testimo- niare ragioni di vita che suscitino amore e dedizione. Secondo don Armando all’interno della rela- zione educativa adulto-giovane, il giovane dovrebbe trovare adulti felici di essere adulti che lo invi- tano a seguirli nella crescita: «Cammina, datti da fare». L’at- tuale rivoluzione dell’immagina- rio circa le età della vita, però, comporta che nella carne vivente di ogni adulto il giovane trovi un rifiuto dell’età adulta e una sorta d’invidia della gioventù: «Non ti muovere. Tu sei nel paradiso. Tu sei paradiso. L’unico a dover uscire (e-ducere) dal suo possibile cammino sull’orlo della vecchiaia sono io adulto. Tu puoi star fermo». Secondo don Armando i giovani osservano gli adulti per appren- dere il vero senso della vita e del loro futuro. Per questo motivo è necessaria un’autentica conver- sione del mondo degli adulti: essi sono chiamati a passare «da un amore viscerale per la giovinezza e il suo irresistibile fascino a un amore e una cura per i giovani e il loro bisogno d’incontrare adulti testimoni». L’intervento di don Matteo ha vo- luto rendere chiaro lo scenario in cui i laici missionari sono chiamati a lavorare. Gettando uno sguardo ai partecipanti al convegno ci siamo resi conto della scarsa pre- senza di giovani. A noi quindi, che siamo adulti, spetta l’arduo com- pito di essere testimoni credibili della fede. Spesso parliamo di giovani e ci domandiamo come lavorare con loro. La risposta im- pegnativa è che dobbiamo essere adulti: contenti di essere adulti e di essere cristiani. Corresponsabili in parrocchia Dopo l’intervento di don Matteo Armando che ha avuto lo scopo di inquadrare il contesto del nostro essere missionari laici nell’Europa, nell’Italia di oggi, il resto del con- vegno è stato caratterizzato so- prattutto da lavori di gruppo allo scopo di privilegiare condivisione e scambio. Ogni momento di la- voro di gruppo è stato preceduto da brevi presentazioni o testimo- nianze di laici missionari operanti in diversi ambiti pastorali che hanno dato il «la» agli scambi. Tra le testimonianze riguardanti l’animazione missionaria quella che più ci ha colpiti è stata la storia di Chiara e Giovanni Balestrieri, i quali, di ritorno da cinque anni di missione come laici fidei donum dal 2005 al 2011, assistente ec- clesiastico centrale della Federa- zione Universitaria Cattolica Ita- liana (Fuci), grande conoscitore del mondo giovanile e autore de La prima generazione incredula , edito da Rubbettino. Egli ha analizzato in maniera pun- tuale la situazione giovanile in Ita- lia, a partire da una spietata ma vera fotografia degli adulti di oggi che si distinguono per un diffuso culto della giovinezza, il quale censura figure quali la crescita, l’esperienza del limite, l’insupera- bilità della malattia, e che con- duce sino all’esorcizzazione lin- guistica della vecchiaia e della morte. «Gli adulti stanno co- struendo una società che ruba avidamente spazi e tempi ai gio- vani e non riesce più a prestare sufficiente attenzione né alla loro reale condizione né alla possibi- lità del loro futuro sviluppo». In questo modo aumenta una sorta di «risentimento» da parte degli adulti nei confronti dei giovani, dal momento che gli stessi gio- vani con la loro «pura» presenza «ricordano ciò che gli adulti vor- rebbero a ogni costo dimenticare: lo scorrere del tempo, l’avvici- ITALIA 50 MC NOVEMBRE 2014 # Qui sopra : Fabio Limonta, Lmc di Bevera, dopo la sua significativa esperienza in Giappone è da anni uno degli animatori del movimento laicale della Consolata in Italia ed Europa. # A fianco : Mattia e Corinna Longoni, Lmc di Bevera, con il loro bimbo nato durante i tre anni di missione in Ecuador. # A destra : due immagini che ritrag- gono Marco e Deborah Longoni du- rante la loro permanenza in Congo R. D. con il loro primo bimbo (dei quattro attuali) nato in loco.
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